Il nuovo Sram Force AXS diventa “race ready”

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Fa un deciso salto in avanti il nuovo Sram Force AXS. Il medio della gamma elettromeccanica dell’azienda di Chicago incorpora idee “importate” direttamente dal mondo dei professionisti e dunque dal Red, ma inserite in un contesto nel quale appartiene anche il Rival. Oltre ad una nuova ergonomia delle leve e ad una guarnitura mutuata dal top di gamma, aggiunge una combinazione di rapporti dedicata all’agonismo.

Di fatto Sram conferma di utilizzare un unico approccio per tutti i gruppi “drop bar“, ovvero per le biciclette con il manubrio curvo. E l’elemento maggiormente caratterizzante è un’offerta ancor più estesa in termini di sviluppi metrici. Una singola piattaforma che abbraccia tanto l’utilizzo road quanto quello gravel, comprese le opportune varianti specifiche per monocorona e dentature “wide”.

Non ci si deve sorprendere. E anche una scelta figlia legittima delle suddivisioni di mercato attuali. Telai e componenti ai vertici dei cataloghi, quelli dedicati agli agonisti e mirati alla performance, si trovano in vendita a prezzi molto alti, inutile girarci intorno. Quindi una diretta conseguenza è che la media gamma deve necessariamente salire ulteriormente di livello, allargare il proprio raggio d’azione ed andare ad abbracciare ogni tipo di utilizzo.

Il nuovo Force AXS, così come il suo diretto concorrente Ultegra Di2, per come si presenta va a incontrare i favori dell’agonista spinto che non vuole rinunciare alla performance ma che deve rientrare in un determinato budget. Ma anche quelli del cicloturista più rilassato. Diventando in questo modo un vero tuttofare senza troppe rinunce a livello di qualità. Se poi si ambisce a qualcosa di ancora meglio, allora si sa anche a cosa si va incontro a livello di esborso. Intanto vediamo le peculiarità di questo.

Il primo Force risale al 2006

Forse pochi lo ricorderanno, ma il Force (insieme al Rival) è stato il primissimo gruppo road di Sram. Il Red arrivò infatti un anno dopo, come diretta aggiunta al vertice della gamma. Venne prima svelato nel mese di gennaio del 2006, poi nel corso della primavera di quello stesso anno fu definitivamente ufficializzato.

A livello meccanico segnò un’innovazione non da poco, e per due motivi. Il primo è il sistema “double tap“, rappresentato da un”unica leva situata dietro quella del freno che permette (tutt’ora in caso di trasmissioni meccaniche) di muovere il deragliatore anteriore (con la sinistra) e posteriore (con la destra).

Un tocco ampio e si tende il cavo, quindi la catena sale verso i pignoni più grandi o il deragliatore verso la corona esterna, con un tocco più breve si “scarica” la molla e avviene il contrario. Diverso da Shimano e Campagnolo, che invece affidano i movimenti di cui sopra a due elementi meccanici distinti.

L’altro elemento è l’Exaxt Actuation, sistema che eguaglia la corsa del cavo del cambio al movimento del deragliatore posteriore in rapporto di 1 a 1 per ogni posizione. La regolazione in questo modo molto difficilmente va fuori registro e la precisione di cambiata ne giova.

Il nuovo Force AXS a 12 velocità è elettromeccanico e wireless come il suo ultimo predecessore, ma questo breve preambolo storico ci è servito se non altro a capire da dove si è partiti 17 anni orsono.

Le caratteristiche del nuovo Sram Force AXS

In linea generale, il nuovo Sram Force AXS si posiziona in diretta concorrenza con lo Shimano Ultegra Di2. Il prezzo è equiparato a quello della versione precedente, e parte da 1.715 euro (versione 1x senza misuratore di potenza, quella orientata al gravel) per arrivare ai 2.515 euro della variante con doppia corona e misuratore di potenza integrato).

In mezzo ci sono sia la versione 2x wide” (2.080 euro con power meter) che quella diciamo “base” per l’utilizzo road (1.980 euro a doppia corona ma senza misuratore). I gravellisti che desiderano misurare i watt possono optare per il gruppo completo 1x e power meter incluso a 2.017 euro. In tutto dunque troviamo cinque varianti come aftermarket, disponibili sin da adesso presso i rivenditori.

Sram

Detto dei prezzi, andiamo a vedere cosa è cambiato rispetto a prima. Troviamo innanzitutto un largo uso di grafiche laserate e cangianti che alla luce del sole creano un bel gioco di colori, e una cromia di base con molto più “nero”, che lo rende anche molto racing e “cattivo”.

I comandi al manubrio

Le leve in fibra composita sono uno degli elementi più appariscenti, e salgono di livello rispetto alla realizzazione in Lfrt (sta per “long fibre-reinforced thermoplastic”, una sorta di nylon iniettato) della generazione precedente del Force. Innanzitutto è stata rivista la forma, mutuata direttamente da quella del Rival (che si è rivelata particolarmente apprezzata) e con una sagoma maggiormente aerodinamica. Non solo, la base d’appoggio è più larga e stabile rispetto al vecchio Force.

Sempre parlando di appoggio e di ergonomia, la presa risulta più snella e facile per la mano, il raggio di curvatura più corto e la leva del freno più vicina alle dita. Sono stati invece rimossi il sistema di regolazione dello spazio di ingaggio delle pastiglie, e l’innesto interno per i cavi dei Blips. Parliamo dei comandi remoti collegati tramite filo, ma come il Rival anche le leve del nuovo Force sono compatibili con i Wireless Blips, che si possono posizionare ovunque sul manubrio senza i limiti (e le noie) rappresentate dal collegamento diretto.

Due elementi che, rimossi, hanno consentito appunto di snellirne la forma. Internamente è comunque contenuto l’alloggio per la pila a bottone CR2032, che trasmette l’impulso ai due deragliatori e la cui autonomia (in un utilizzo regolare) è di circa 3 anni.

Il cambio posteriore

Per il nuovo Sram Force AXS i cambi posteriori sono due, differenti, secondo la gamma di rapporti che si vuole utilizzare. Quello standard è compatibile con le cassette 10-28, 10-30, 10-33 e 10-36, sia con la trasmissione a doppia che monocorona. La variante XPLR è invece progettato per essere utilizzato con il 10-36 e il 10-44, quindi maggiormente orientata all’allroad.

Questo per un orientamento diverso della puleggia superiore, studiata per migliorare la cambiata sulle cassette con gamma di rapporti più ampia che si utilizzano appunto in quei contesti. Le cassette sono tutte con finitura nichel e chromo, con l’ultimo pignone che presenta un damper in materiale termoplastico che migliora la silenziosità in fase di marcia.

Confermato il sistema Orbit di smorzamento della gabbia, a camera fluida, che la irrigidisce in caso di movimenti e sobbalzi bruschi ma che non complica il cambio ruote.

Il deragliatore anteriore

Doppia opzione anche per il deragliatore anteriore. Troviamo una versione standard e una Wide, creato per la combinazione anteriore 43-30, la cui differenza sostanziale è il posizionamento di 2,5 millimetri più all’esterno. Il che necessita di una guarnitura specifica (con asse appunto Wide) per mantenere la linea di catena corretta.

In termini di compatibilità delle coperture, può variare ovviamente secondo il disegno del telaio, ma di norma il deragliatore standard del nuovo Sram Force AXS è di 42 millimetri per gomme da 28 pollici. Così come il cambio posteriore, ospita la batteria esterna assicurata tramite una solida leva tipo “quick release”, studiata per reggere ad urti e cadute.

La guarnitura

Se le leve si sono ispirate al Rival, la guarnitura è invece direttamente mutuata dal Red. Infatti troviamo una struttura ricavata dal pieno, con una sorta di “raggi” strutturali che garantiscono la rigidità richiesta. Con la doppia corona integrata è disponibile nella nuova accoppiata 50/37, a grande richiesta e che si aggiunge al 48/35 e al 46/33. Ma anche Wide 2x nel 43/30 però con plateau non integrato, bensì fissato su uno spider con giro bulloni da 94 millimetri.

La linea di catena delle guarniture standard (sia doppia che singola) è di 45 millimetri, che sale a 47,5 in caso di variante wide.

Di fatto viene introdotta una nuova combinazione con sviluppi più ampi, che ridefinisce anche il raggio d’azione del nuovo Force maggiormente orientato all’agonismo. A conti fatti con il 50/37 si raggiunge l’agognato traguardo dello sviluppo 5 a 1, considerato che il primo rapporto delle cassette (che necessitano di ruota libera XDr) è sempre il 10.

Che sia orientato al racing lo si intuisce anche dalla presenza (opzionale) del misuratore di potenza integrato. Scelta non obbligata ma quasi, perché da come ci hanno riferito i tecnici di Sram, secondo una loro indagine il 45 per cento dei ciclisti che utilizzano il Force desidera poterne disporre.

La variante mono dispone di corone di tipo direct mount da 36, 38, 40, 42, 44 e 46 denti, ma anche di plateau 1x Aero, sempre direct mount, da 48 e 50 denti. Come aftermarket viene proposta anche con misuratore di potenza, ma in questo caso integrato all’interno dell’asse del movimento centrale.

Gli altri dettagli dello Sram Force AXS

L’impianto frenante, grafica a parte, è in tutto e per tutto simile alla versione precedente. La pinza è formata da due pezzi, struttura che evita quelle flessioni che vengono generate dai movimenti dei pistoni. Confermato anche il sistema di spurgo Bleeding Edge, lo stesso degli altri gruppi Sram.

Un importante upgrade, anche se opzionale, è dato dalla porta di ricarica quadrupla, collegata tramite una porta Usb-C, lo standard maggiormente diffuso. Nello stesso momento si possono così ricaricare sino a quattro batterie esterne (che sono identiche a quelle degli altri gruppi elettromeccanici di Sram).

In un lasso di tempo molto breve (10-15 minuti) ci si può garantire l’utilizzo di una batteria totalmente scarica con l’energia abbondantemente sufficiente per un’uscita. Ma mentre prima se ne poteva attaccare una alla volta (e occorreva un’ora per arrivare al 100 per cento), adesso nello stesso lasso di tempo si arriva al 75 per cento per quattro unità contemporaneamente.

A livello grafico, sempre opzionale ci sono sia la cassetta che la catena con finitura Rainbow, come già visto nei gruppi da mountain bike. I pignoni in cui questa opzione è praticabile sono quelli del 10-28 e 10-33.

I componenti del nuovo Sram Force AXS sono totalmente compatibili con tutto il resto della gamma Sram. Ad esempio, in caso di monocorona, si può optare per una leva destra comunque dotata di pulsante per movimentare un eventuale reggisella telescopico.

Infine, tramite la App di Sram (disponibile sia per iOS che per Android) è possibile dallo smartphone e tramite la connettività Bluetooth controllare lo stato di carica della batteria, modificare la risposta del componente in quanto a velocità, personalizzare i controlli e aggiornare il firmware. Per una trasmissione totalmente smart, oltre che elettromeccanica, che registrando anche tutti i movimenti che si fanno permette di analizzare l’utilizzo che si fa del cambio. Opzione utile se ci si allena ad esempio con il parametro della potenza.

www.sram.com