Valentina De Pizzol, lanciata da ACSI, è diventata ambassador per Nalini. Quando abbiamo raccontato della sua vita legata prima alla bici e poi alle Gran Fondo, era emersa la sua straordinaria capacità di essere ciclista-mamma-lavoratrice contemporaneamente. Nessun dopo dell’ubiquità: solo tanta determinazione.
Il nuovo compito, in realtà, non le ruberà ancora altro tempo. «Quando abbiamo messo in piedi il nuovo progetto di ambassador per Nalini anche in collaborazione con ACSI – ci spiega Valentina – l’idea era quella di partecipare alle gare ACSI partendo dalla griglia VIP con i vestiti Nalini. E questo sarà il mio compito. Magari dovrò anche fare delle stories sui social mentre sono in allenamento. Io non ho un’idea chiara di ambassador, penso che proverò diverse modalità. In ogni caso, sicuramente non accadrà una di quelle spiacevoli situazioni in cui, più che l’abbigliamento, è messo in mostra il corpo».
Valentina ha scelto di accettare perché «non è un’opportunità che danno a tutti e soprattutto perché non sono una che vive solo di ciclismo. Parlando con chi mi ha selezionato anche della mia esperienza abbiamo deciso di collaborare insieme, anche perché sostengo profondamente l’idea alla base che ha Nalini».
Il bello del progetto di Nalini è che non sono ricercati campioni o vincenti, ma degli amatori e delle persone semplici per arrivare, anche tramite i social, al ciclista che sia immerso nel mondo delle Gran Fondo e dei circuiti o che faccia sport solo per piacere. «A me è piaciuto questo. Nella vita di tutti i giorni non tutti possono allenarsi per arrivare a competere in gare, ma è giusto che siano resi partecipi anche coloro che non diventeranno o che non vogliono diventare professionisti».
Il primo impegno di Valentina De Pizzol da ambassador sarà il Nalini World Series, il circuito del brand. Per quanto riguarda il continuo del calendario, sta valutando se partecipare alla GF Alassio o alla GF del Po.
Ecco allora il vero motivo per cui Valentina ha accettato: condividendo un’esperienza come la sua e facendo passare il messaggio che pur lavorando e avendo dei figli si può fare sport a questo livello, si possono aiutare molte persone ad avere il coraggio di fare l’incredibile esperienza delle Gran Fondo. «Perché è anche un percorso di crescita personale: sembra banale, ma far la conoscenza delle tradizioni culinarie di alcuni posti e incontrare nuova gente diventa fondamentale».
Un altro obiettivo di Valentina è quello di aumentare le quote rosa. «Mi capita a volte nel mio piccolo paese che delle ragazze mi fermino e mi dicano “Ti invidio che con un lavoro e dei figli riesci anche ad avere il tempo per lo sport, piacerebbe anche a me”. Ecco, quello che vorrei io è dare il coraggio a queste ragazze di buttarsi e vivere serenamente il ciclismo o qualsiasi altra attività».