Cassani scala San Luca pensando a suo padre e al Tour de France 2024

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Davide Cassani è tornato a San Luca quattro anni dopo l’ultima volta, ed è stato un ritorno poetico. L’ex ct azzurro ha pensato al passato e al futuro. «In discesa tutti i santi aiutano, in salita no. Mamma mia se è duro il San Luca. Erano quattro anni che non scalavo questa striscia di asfalto che si inerpica fino al famoso Santuario. Esattamente dall’11 maggio 2019, giorno della prima tappa del Giro d’Italia che si concluse proprio quassù. 1840 metri per 200 di dislivello, sembra una salita qualsiasi ma non è così».

Tanti ricordi, è inevitabile. «Quando ero piccolo mio babbo mi portò a Bologna per vedere San Luca. Rimasi affascinato da questa salita, dai portico, dagli scalini e per la prima volta nella mia vita vidi lo stadio del Bologna, dove giocava la squadra di Pascutti e Bulgarelli. È tutto racchiuso in pochi metri: stadio, arco del Meloncello, l’imbocco della salita verso San Luca. Salendo ho pensato a mio babbo, al suo sorriso, ai suoi meravigliosi silenzi che riempivano il nostro stare insieme, alla sua passione per il Bologna e per il ciclismo, al suo essere sempre presente anche se non c’è più da 11 anni».

Ieri, ma anche domani. «Questa salita mi ricorda il passato, i miei giri dell’Emilia, mi fa capire il presente, il respiro affannoso, la velocità sempre più lenta ma soprattutto mi mostra il futuro. Non ci credo ancora, il prossimo anno ci passerà anche il Tour de France». E Davide ha avuto un ruolo non marginale in questa storia.