Cockpit integrato? Ci sono dei limiti, quali? Approfondiamoli insieme 

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I manubri integrati sono ormai presenti di serie in quasi tutte le biciclette di alta e media gamma. Dal punto di vista estetico questo componente è estremamente accattivante, ma complica manutenzione e personalizzazione della posizione. Infatti, questa parte vincola e non poco l’assetto del ciclista e comporta un adattamento dell’atleta alle caratteristiche della bicicletta.

Su questo argomento hanno tanto discusso nel corso dell’ultimo periodo moltissimi biomeccanici che si sono trovati ad effettuare posizionamenti adattando il ciclista alle caratteristiche della parte anteriore della specialissima. Nell’alta gamma di diverse aziende abbiamo notato come a ciascuna taglia siano associate una lunghezza e larghezza del manubrio in maniera proporzionale alla grandezza del telaio.

21a tappa – Roma – 21a tappa – Roma – – Bici Colnago V4Rs di Joao Almeida

Se per la larghezza della piega, visti gli ultimi studi in campo aerodinamico, può avere un senso limitare la possibilità di scelta in virtù del risparmio di watt ad alte velocità, per la lunghezza dell’attacco non vale lo stesso. La standardizzazione dovuta dal cockpit integrato e l’impossibilità di lavorare sull’avanzamento per quanto riguarda il posizionamento del manubrio influenza e non poco l’esperienza di guida del mezzo, specie quando si parla di modelli ad alte prestazioni che sono destinati ad un utilizzo “estremo”.

Nei telai più piccoli, quindi S ed XS, troviamo addirittura in alcuni casi montati manubri con lunghezza dell’attacco di soltanto 90 millimetri, talmente ridotta che considerando le linee guida della biomeccanica non offre un’esperienza di guida ottimale. Qualche anno fa, quando si improntava una scelta di un telaio, uno dei fattori presi maggiormente in considerazione era la lunghezza dell’attacco che si andava ad utilizzare e si valutava se una determinata misura permettesse di adoperare una lunghezza di almeno 100/110 millimetri per tutte le taglie, con il range “ideale” stabilito in quello da 120 millimetri (oggi proposto in diverse collezioni in taglie XL).

Questa tendenza va contro quello che accade nel mondo dei professionisti, dove ormai è cosa sdoganata l’utilizzo di attacchi con lunghezze di ben 130/140 millimetri. Per quanto riguarda gli appassionati, a differenza dei professionisti, le possibilità di scelta sono ridotte ed inoltre è difficile e soprattutto oneroso cambiare un cockpit integrato, considerando la manutenzione complessa.

Quindi aerodinamici sì, ma occhio a mantenere le scelte corrette a livello biomeccanico per pedalare al meglio ed evitare fastidi.