Francesca, 28 anni, traduttrice: batteva le mani sul camion per farsi vedere

Francesca Quaglia, bolognese di Medicina, aveva 28 anni (foto dal suo profilo Instagram)
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Una testimone ha raccontato di averla vista battere con le mani ai lati del camion, per dire: Ehi, sono qui, mi vedi? Se i mezzi pesanti non avessero i famosi punti ciechi, e se la questione dei punti ciechi interessasse a qualcuno, magari ai politici per esempio, sarebbe stato impossibile non vederla. Francesca era una che si faceva notare, la sua intelligenza faceva luce.

Quando leggi che un camionista ha ucciso un’altra donna in centro a Milano, che è la quinta dall’inizio dell’anno, che aveva ventotto anni, ti si stringe il cuore. Però quella giovane donna era Francesca, e allora cambia tutto per chi l’amava, per chi la conosceva, per chi ha fatto un pezzo di strada con lei. E la pena di quell’articolo letto in fretta, tra mille impegni di ogni giorno, si trasforma in dolore. Quella giovane donna che questa mattina a Porta Romana batteva con le mani ai lati del camion per essere vista, per non farsi ammazzare, si chiamava Francesca Quaglia, e aveva compiuto 28 anni il 4 luglio. Bolognese di Medicina, Francesca si era laureata all’Università Ca’ Foscari di Venezia in Lingue, letterature e linguistica scandinave, per poi specializzarsi all’ateneo di Uppsala, in Svezia, e alla Statale di Milano. In Svezia aveva lavorato per un po’ come insegnante di italiano.

La sua carriera di traduttrice l’aveva cominciata in quel luogo magico che è la Cineteca di Bologna, dove si riportano a vita nuova le pellicole di vecchi film che altrimenti andrebbero persi. Francesca continuava a collaborare con la Cineteca della sua città, anche adesso che si era trasferita a Milano per il suo lavoro di traduttrice e copywriter freelance, traduceva dall’inglese e dalle lingue scandinave all’italiano. Correggeva bozze, leggeva, imparava. Da maggio aveva promosso un laboratorio di scrittura e lettura condiviso in via Tucidide, all’Ortica. Per muoversi usava la sua bici da corsa vintage. La stessa su cui stava pedalando questa mattina, in viale Caldara, all’angolo di corso di Porta Romana. Lei si è accorta che quel camionista rischiava di schiacciarla. Lui no. Come sempre.