L’ultima fuga di De Gendt, dalle Fiandre a Calpe in 12 giorni: «Pedalavo meno al Giro»

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Lontano dal Tour de France, continua l’avventura cicloturistica di Thomas De Gendt e Jelle Wallays, professionisti belgi che hanno organizzato un giro alternativo alla Grande Boucle di 12 giorni: da Semmerzake, città natale di De Gendt, nelle Fiandre, a Calpe, nella provincia di Alicante. «Non è certamente una gita domenicale, ma la libertà è così rilassante». Lo hanno chiamato Tour to Calpe.

Thomas De Gendt ha vinto due tappe al Tour de France, ma questa volta il re delle fughe della Lotto-Dstny non è in Francia. Attualmente è in Catalogna, al giorno 11 di 12. «È stata abbastanza dura – ha raccontato De Gendt a Sporza – Pedaliamo con 15 chili di bagaglio. In pianura non è male, ma quando troviamo salite con una pendenza superiore al 10% è una maledizione». La prima volta De Gendt era tornato dal Lombardia alle Fiandre con un altro amico, Tim Wellens. «Erano 6 giorni, poi ne ho fatta un’altra di 4-5 giorni e una di 3 giorni. 12 giorni è molto più difficile».

De Gendt lo conosciamo per essere indomabile ma racconta di non essere mai stato seduto su una sella per così tanto tempo di fila. «Nei primi 7 giorni abbiamo pedalato 43 ore. Ho controllato: nella mia settimana più dura di sempre, al Giro, ho fatto 42 ore. Certo pedaliamo a un ritmo più basso, questo non è il livello del Tour». È sofferenza ma è anche molto divertente. «La libertà è estremamente rilassante. Mentre il ciclismo è spesso associato allo stress per noi. Ora possiamo tracciare i nostri percorsi, possiamo scegliere dove dormire e quando e cosa mangiare». Non solo pasta. De Gendt ammette che a volte si concedono le patatine fritte. «Un altro vantaggio è che puoi anche guardare il panorama in pace. Siamo passati da posti che avevo già attraversato al Delfinato, ma nel ciclismo vedi soprattutto la ruota posteriore di quello che ti precede. Ora ho superato molte salite per la prima volta e abbiamo anche attraversato molti bei villaggi. Spesso pedaliamo su piccole strade di campagna dove altrimenti non verresti mai in gara».

Il tour di De Gendt e Wallays si svolge lontano dal trambusto del Tour de France. Eppure cercano di seguirlo con la coda dell’occhio. «Quando ci fermiamo, guardiamo alla situazione in gara e cerchiamo anche di arrivare prima del traguardo ogni giorno».