Riccardo Fascendini, il biciclista azzurro, è tornato dalla Svezia con un ottavo posto

Riccardo Fascendini alla Sweden3Days 2023 con il suo biciclo.
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È stata la sua prima volta di tante cose: la prima gara con il biciclo, la prima volta in Svezia, la prima volta che si confrontava con altri atleti e perfino la prima volta su quel mezzo. Ebbene sì, il biciclo che Riccardo Fascendini ha usato alla gara Sweden3Days non l’aveva mai neanche provato e infatti nell’ultima tappa qualche intoppo c’è stato. Ma prima di narrare quell’aneddoto, raccontiamo momento per momento com’è stata la sua prima volta di tante altre future volte.

Il 29 settembre, giorno prima dell’inizio delle gare, Riccardo e la moglie Laura sono stati accolti da una manifestazione dedicata ai 53 biciclisti che da tutto il mondo si sono recati a Lund, una città del sud ovest svedese nei pressi di Malmö, per vincere la Sweden3Days. «Il sindaco ci ha accolti con un rinfresco nel comune e ha scambiato qualche parola con ognuno di noi. Poi, nella piazza principale, siamo stati presentati uno ad uno: nome cognome e nazionalità. Il pubblico, che era moltissimo e che con il loro affetto ha regalato all’esperienza un’emozione ancora più grande, era a dir poco sbalordito dal vedere un italiano con il biciclo. Per qualche ragione non se lo aspettavano proprio. Forse perché penso di essere il primo azzurro nella storia che partecipa a queste gare moderne con i bicicli, che al contrario molto spesso si corrono in Svezia».

Laura (moglie di Riccardo), il sindaco di Lund e Riccardo Fascendini alla festa di presentazione dei biciclisti in gara.

Il meritato riposo nell’hotel dove alloggiavano tutti i biciclisti e custoditi i loro mezzi, ha fatto sì che Riccardo fosse pronto per la prima gara: una cronometro. «Dovevamo percorrere 10 chilometri a tutta. La prima cosa che mi viene in mente ripensando a quella gara sono le strade bellissime colme di pubblico che ci acclamava, immerse in una natura sconfinata con cervi da tutte le parti. Siamo partiti a un minuto uno dall’altro e spingevo talmente forte che ho anche superato un americano partito prima di me. Il primo classificato, un cileno che ho scoperto abita in Svezia, ha impiegato 17 minuti. Io 19 e mi ritengo veramente soddisfatto dalla mia prestazione, anche perché era la prima volta che facevo una crono».

La seconda gara si è corsa nel pomeriggio in un circuito da ripetere più volte. Anche la seconda giornata, il primo di settembre, si è aperta in un circuito, ma questa volta la cornice era naturalistica. «Dovevamo correre in un percorso creato nel parco di Lund, un po’ sterrato e un po’ asfaltato, per tre volte. Eravamo divisi in manche e i tre che facevano il minor tempo di ogni batteria si qualificavano per la finale». Riccardo è arrivato secondo nella sua manche e infatti è passato alla prova finale: percorrere lo stesso circuito ma questa volta per sei giri.

Una delle tre gare della Sweden3Days 2023 di Lund (Svezia) con Riccardo Fascendini in maglia azzurra della nazionale.

La terza ed ultima gara è stata la più «massacrante» a detta di Riccardo. Dovevano girare in un velodromo per due ore. Inizialmente i biciclisti andavano in scia ad un gruppo di bici da corsa che si è spostato quando hanno raggiunto la folle velocità di 46 chilometri orari. «Era passata circa un’ora quando si sono spostati. Da lì in poi è stato un susseguirsi di catastrofi. Prima di tutto ha iniziato a fami male la sella: non era il mio biciclo perché è abbastanza impossibile portarlo in aereo dall’Italia alla Svezia. Mi avevano chiesto tutte le misure e difatti era identico al mio, almeno nelle caratteristiche tecniche. Ma la sella no, la sella mi faceva malissimo. Ad aggravare la situazione è stata una bufera». Quando Riccardo racconta quel momento pare finire i termini per descrivere la pioggia che lì ha colpiti, una cosa che non aveva mai visto prima. «Una bomba d’acqua, un muro di pioggia, una tempesta. Improvvisamente da un momento all’altro».

Il passaggio dei biciclisti nell’ultima gara, scortati nella prima parte da bici da corsa.

Mangiare era fondamentale, ma anche impossibile. La tempesta di pioggia e vento che è arrivato fino a 50 km/h non era facile da sopportare né per i biciclisti e né per il pubblico, tra cui c’era Laura che è la moglie di Riccardo ed «è stata fondamentale. Il suo supporto non è stato importante, di più. Mi aiutava con il cibo passandomi gel, integratori e barrette, anche se nell’ultima gara non siamo riusciti perché giustamente era andata a ripararsi dalla pioggia. Ma non solo, perché Laura è stata significativa soprattutto dal punto di vista emotivo: quelle gare mi agitavano molto, specie alla vigilia della prima, e lei è stata bravissima a calmarmi».

Il passaggio di un gruppo di biciclisti alla Sweden3Days 2023.

La cosa più bella di queste gare? Non se ne può menzionare solo una, ci sarebbe da fare un lungo elenco. Riccardo ha letteralmente adorato correre per la prima volta insieme ad altri biciclisti. «Molti già si conoscevano, altri si incontrano una volta all’anno per queste gare, altri ancora si allenano insieme. Io ero nuovo ma non ho avuto difficoltà ad entrare nel gruppo. Inoltre, la cosa bella di queste persone è che non finivano più di darmi consigli. Mi hanno aiutato tanto e soprattutto mi hanno fatto conoscere il biciclo sotto nuovi punti di vista. Uno dei consigli che mi hanno dato è di utilizzare una ruota anteriore più grande di 10 centimetri, vista la mia altezza. Svilupperei 5,5 metri con una sola pedalata».

Cosa aggiungere? Sicuramente l’adrenalina della gara è una sensazione bellissima, ancora di più se mentre si è in corsa ci si accorge che l’allenamento fatto in preparazione è stato ottimo. «Dopo la prima prova ero temuto, è una bella sensazione. Nessuno mi conosceva e sono subito arrivato alto in classifica. E poi non mi aspettavo di andare così forte: sommando i punti di tutte le gare sono arrivato ottavo su cinquantatré. Ho anche ricevuto un invito per una gara negli Stati Uniti – lì fanno gare di biciclismo almeno ogni domenica – tra due settimane. Per motivi lavorativi non potrò andare, ma una cosa è sicura: Sweden3Days 2024, arrivo».

«Un’esperienza unica, pazzesca. Lo consiglio a tutti perché il sentimento di libertà che ho provato in quel momento, in quella cornice naturale mozzafiato, è imparagonabile a qualsiasi altra cosa».

Riccardo Fascendini e il biciclo (non suo) con cui ha corso le gare in Svezia.

Si possono seguire le sue avventure sul biciclo seguendo la pagina Instagram @capitano_rik.