I vantaggi del manubrio stretto: ecco perché in gruppo c’è chi lo preferisce

Ecco il nuovo manubrio Combo Aero di Look, ancora prototipo montato sulla bici di Davide Cimolai
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Il manubrio è uno dei tre punti di contatto del corpo con la bicicletta, per questo motivo la sua scelta non può essere casuale, soprattutto per quanto riguarda il parametro delle dimensioni. Nei professionisti, più nello specifico per gli uomini veloci, la sua scelta è fondamentale e va ben ponderata vista il suo impatto sulla resa complessiva del mezzo. Corridori veloci come Nizzolo, ma anche scalatori come il giovane Ayuso optano per pieghe molto strette.

Abbiamo contattato Davide Cimolai, affermato uomo veloce, che da quest’anno è passato dalla De Rosa SK Pininfarina alla Look Prototype. L’azienda francese oltre al telaio fornisce anche il reggisella, i pedali, l’attacco e il manubrio.

Il grosso cambio è avvenuto proprio su quest’ultimo componente, una scelta non scontata, visto che il corridore friulano ha pedalato per gran parte della sua carriera con una curva da 420 millimetri, mentre per quest’anno ha deciso di scegliere un prototipo da 380 millimetri: il Combo Aero, sempre di Look, anch’esso in via di sviluppo.

Le novità adottate sulla nuova specialissima sono state pensate e realizzate in sinergia fra il corridore della Cofidis e il centro 4performance, specializzato in biomeccanica e preparazione, di Alessio Camilli Enrico Licini. Abbiamo raccolto le opinioni tecniche dei biomeccanici, e le sensazioni provate su strada dall’atleta, per capire meglio le motivazioni e i riscontri del lavoro svolto.

Le volontà di Cimolai per il manubrio

Dalla parte tecnica questa nuova soluzione è nata dalla volontà di Cimolai, di migliorare la sua aerodinamica nella parte frontale utilizzando una piega di dimensioni ridotte rispetto al passato, in modo da rendere l’avantreno complessivamente più performante. Da qui i biomeccanici hanno verificato e hanno optato per questa nuova scelta.

Dal settore scientifico, una ricerca di Aero Coach, quantifica un buon guadagno del CdA (coefficiente aerodinamico). Per 10 millimetri di larghezza in meno del manubrio, numeri alla mano, si avrà un guadagno di 0,5 watt a 30 km/h e 2 watt a 45 Km/h. Nello specifico caso di Davide a 45 km/h il miglioramento sarà di 7/8 watt (visti i 40 millimetri in meno rispetto rispetto lo scorso anno).

Un lavoro importante è avvenuto anche nella zona delle leve, per raggiungere una posizione più aero possibile anche in presa alta, visto che la conformazione fisica del corridore non permette di abbassare molto il tronco in presa bassa. La corretta posizione delle leve è fondamentale poiché, per Cimolai c’è stato anche il passaggio allo Shimano Dura-Ace Di2, con un cambiamento della forma della leva nelle dimensioni e nel modo di impugnarla.

«Il posizionamento non è standard e avviene assecondando la presa dell’atleta, analizzando l’ergonomia – spiega Alessio Camilli – Abbiamo quindi lavorato sull’altezza e sulla loro inclinazione verso l’interno, per distribuire la pressione su tutto il palmo della mano. Il fine era trovare una presa confortevole, osservando bene il reach e lo stack del manubrio».

Ecco le parole di Cimolai:

Il corridore friulano ci ha raccontato le sue sensazioni. Parlando del lavoro fatto sull’avantreno della sua specialissima, ci ha subito descritto un bello step in avanti e di un miglioramento generale. «Non solo in chiave aerodinamica ma anche a livello di comfort – analizza Cimolai – Con il nuovo manubrio le spalle sono più rilassate e chiuse in presa bassa, grazie anche al leggero flare, che comporta un ampliamento nella curva manubrio nella parte inferiore. Il feeling è migliorato, con una bicicletta che è più reattiva e più controllabile in curva e negli sprint»

La conferma definitiva sull’upgrade dell’avantreno e della posizione in generale è arrivata dopo le prime gare. «Con le “prime tirate di collo” – continua il corridore della Cofidis – come si dice in gergo, sono stati verificati e provati gli aggiornamenti fatti sulla posizione ed eventualmente corretti». Parliamo di modifiche veramente minime nell’ordine di uno o due millimetri, che servono a completare questo lavoro estremamente curato e minuzioso.

Per ulteriori informazioni, www.lookcycle.com

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