Maratona delle Dolomiti, il saluto di Michil Costa ai ciclisti: «Un’altra edizione da record, sempre più vicina alla natura»

Maratona delle Dolomiti
Michil Costa saluta i tanti ciclisti al traguardo (foto: Alex Moling/Maratona delle Dolomiti)
Tempo di lettura: < 1 minuto

Michil Costa, organizzatore della Maratona delle Dolomiti, ha accolto l’arrivo di tutti i ciclisti al traguardo, come un padre o una madre aspetta i figli che tornano dopo una dura giornata di scuola. Un “bravo“, un “complimenti“, un semplice saluto o un “batti cinque” che lascia un sorriso agli atleti stremati.

«So quanto è dura la Maratona, specie in una giornata calda come quella di oggi. Se posso voglio congratularmi con tutti gli 8.000 che hanno attaccato il numero alla schiena, così mi metto lì, subito dopo la linea d’arrivo, per salutarli o scambiare due parole».

Quest’anno Costa ha voluto dare un’impronta ancora più Green alla corsa. Lui che è grande amante della natura e di tutte le sue sfaccettature, non poteva che utilizzare questa filosofia per la sua corsa.

«Abbiamo scelto il nome ladino di un fiore, Ciüf. La Maratona si corre in uno scenario unico: avete visto che vista c’è dal Passo Giau o dal Gardena? Noi dobbiamo rispettare quello che c’è attorno, tutti devono impegnarsi, noi organizzatori per primi».

Anche quest’anno la Maratona delle Dolomiti ha superato ogni record. La ripartenza post-Covid non è stata semplice, ma finalmente sembra che le cose stiano tornando alla normalità. Un numero incredibile di richieste da tutto il mondo e una folla di persone che hanno invaso la Badia con una sola cosa in testa: l’amore per la bicicletta.

«Storie, racconti, esperienze. In questi tre giorni mi sono fermato a parlare con molte persone e sento di essere una persona più ricca di conoscenze. Tutto questo grazie a un mezzo dall’apparenza semplice, ma che in realtà è molto di più, la bici».