Tacchette bici, come sceglierle: fisse o flottanti, la spinta perfetta parte dai piedi

La regolazione delle tacchette delle scarpe da ciclismo, è uno degli aspetti fondamentali per pedalare senza problemi
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La scelta delle tacchette per i pedali è una cosa di fondamentale importanza per chiunque faccia della bicicletta la sua passione. Metodi empirici o un approccio scientifico per il posizionamento migliore della scarpa sul pedale? Si parte dal centro di equilibrio dell’arto, mentre gli affinamenti vanno valutati caso per caso. Ne parliamo nel focus tecnico di oggi su quicicloturismo.

Tacchette bici da corsa, i vari tipi disponibili e come sceglierle

Partiamo da un presupposto importante: la spinta perfetta in bici comincia dai piedi: è importante non sovraccaricare le articolazioni. Un millimetro in più o uno in meno, può, in molti casi, essere trascurabile nell’economia della posizioni in bicicletta, ma questo assolutamente non riguarda la posizione delle tacchette sulle scarpe, che anzi può creare molti disagi se si sbaglia a posizionarla anche di pochissimo. L’azione del piede che spinge sul pedale è assimilabile a una leva di terzo genere, comunque svantaggiosa, con la forza di spinta posizionata tra il fulcro rappresentato dalla tacchetta e la forza resistente che coincide con il tallone. In questo senso, una variazione anche minimo del braccio della forza, produrrà differenze importanti.

I meccanici, fondamentali nelle squadre WorldTour, sono sempre alle prese con il settaggio delle scarpe dei pro’

Un ottimo esempio, sì, ma in realtà passare dalla fisica alla reale pratica del “colpo” di pedale il passaggio non è scontato, come dimostra l’empirismo con cui ancora si affronta questo aspetto e i non pochi luoghi comuni che lo circondano.

Tacchette fisse

  • La spinta è massimizzata, ovvero non c’è dispersione della potenza espressa sui pedali. Infatti il movimento del piede può comportare una dispersione che in questo caso viene annullata;
  • Alcuni si sentono maggiormente sicuri con questo assetto che trasmette una presa sulla bici molto salda. Tuttavia questa rappresenta una percezione puramente soggettiva, che può cambiare da una persona all’altra.

Tacchette flottanti

  • Il piede può trarre giovamento dai movimenti, trovando così una sensazione di comodità;
  • In questo modo la pedalata potrebbe perdere leggermente un quantitativo minimo di potenza, risultando però più comoda e gravando in misura minore sulle articolazioni.

Il centro

La teoria più diffusa relativa alla posizione in arretramento/avanzamento delle tacchette vuole che queste debbano far coincidere il centro dell’asse del pedale con la parte esterna del primo osso metatarsale, ovvero la sporgenza interna del piede su cui è articolato l’alluce. In realtà non è un’indicazione valida per tutti. Bisogna prima individuare il cosiddetto punto di equilibrio del piede. Si deve considerare la sua struttura anatomica. in particolare dell’avampiede. Il piede si può presentare con un allineamento differente delle cinque teste metatarsali, che incide sul corretto punto di fissaggio della tacchetta. Più che estremamente al primo metatarso, il punto di equilibrio del piede corrisponde al centro dell’arco di cerchio disegnato dalle cinque teste metatarsali.

Mai sulla scarpa

L’obiettivo da raggiungere quando si fissa la tacchetta alla scarpa è allineare il perno del pedale a uno specifico punto del piede. Ovviamente, per praticità o comodità, tanti effettuano questa operazione con la scarpa al piede, ma questo è l’errore più grande che si possa fare. Scarpe e pedali possono avere forma diversa ed è impossibile avere un riferimento unico. Da parte sua l’asse del pedale è un parametro indipendente dal fatto che si utilizzi una scarpa da mtb oppure una da strada, oppure un pedale di una forma o di un’altra.

Prendere riferimenti sulla scarpa significa non sapere più dove va a finire il riferimento del piede. Una volta individuato il punto di equilibrio è necessario riportare quel punto sulla suola della scarpa, che a sua volta dovrà andare a combaciare con il punto esatto in cui passa l’asse del pedale (o della tacchetta). Anche questo varia in base ai modelli. Non a caso alcune hanno dei marker che li indicano. Con un righello o un calibro alla mano, si dovrà cercare di posizionare esattamente la tacchetta sulla suola, cercando di farla combaciare con il punto di equilibrio di prima.

Attenzione all’usura

I produttori di pedali forniscono riferimenti precisi per capire quando è il momento di sostituire la tacchetta perché si è usurata. Nonostante ciò il vizio di pedalare con tacchette consumate è piuttosto frequente. Addirittura c’è chi crede che per compensare l’usura, e il conseguente assottigliamento della tacchetta, sia sufficiente abbassare l’altezza della sella. Assolutamente errato perché la sella non si tocca mai. Spostandola, sposto tutto il sistema di rotazione degli arti inferiori. La tacchetta si usura perché sfregando contro il pedale si consuma male, anche perché la si usa talvolta per camminare. L’usura in altezza è veloce soprattutto su quei modelli di tacchetta che poggiano interamente sul piano di appoggio del pedale, mentre è inferiore su altri. In tutti i casi va controllata periodicamente, se non altro perché spesso quando siamo in gara o in allenamento si verificano caduta gravi perché la punta si è consumata e il pedale si sgancia inavvertitamente. Occhio alle tacchette, parola di quicicloturismo!