Emiliano Borgna, presidente dell’Acsi, l’ente che sovrintende l’attività amatoriale cui fa riferimento l’organizzatore di Savona, sta seguendo con grande attenzione i fatti accaduti in Liguria.
«Sono subito entrato in contatto con Pesce – ci ha raccontato – ma al momento sono in corso le verifiche dei carabinieri ed ogni parola potrebbe risultare di troppo. Io posso solo dire che l’organizzatore è uno esperto, con scorte qualificate, che vanta molte manifestazioni al suo attivo».
Borgna, Che idea si è fatto dell’accaduto?
«Prima di parlare bisogna aspettare la verbalizzazione delle forze dell’ordine. A me è stato detto che le transenne c’erano, ma sarebbero state spostate per far passare, precedentemente, altre auto che poi non avrebbero ripristinato i luoghi. Ma aspetto le verifiche. Non voglio che in nessun modo sembri che si voglia nascondere o giustificare qualcosa».
Sono eventi veramente difficili da capire…
«Sono cose che non possono e non devono capitare. La sicurezza deve essere garantita in tutti i modi ed a qualsiasi costo. Però sappiamo anche che queste cose, purtroppo, accadono anche al Tour de France che gode di ben altri mezzi e sostegni.
Il presidente Borgna resta comunque in contatto con le autorità inquirenti e con l’organizzatore pronto a fornire tutta la collaborazione necessaria».
Il punto con Borgna, ma cosa è successo a Savona?
A Savona si è sfiorata la tragedia. Un auto è entrata sul percorso a poche decine di metri dalla conclusione della Gran Fondo delle Alpi Liguri, abbattendo come birilli un bel gruppo di ciclisti che si apprestava a concludere la prova in una bella giornata di sole.