Giro d’Italia: Moreno Moser e Angelo Furlan ci portano alla scoperta della Canazei-Sega di Ala

Moreno Moser e Angelo Furlan ci portano alla scoperta della Canazei-Sega di Ala (foto: Endu)
Tempo di lettura: 3 minuti

Siamo alla terza e ultima settimana, e il Giro d’Italia entra nelle fasi finali con le tappe alpine: un possibile vincitore è già all’orizzonte, ma si sa che nel ciclismo, le tappe di montagna possono fare la differenza, anche quando tutto sembra delineato. Tra le frazioni che potrebbero creare smottamenti al vertice della gara c’è quella di mercoledì 26 maggio, la Canazei – Sega di Ala di 193 chilometri, disegnata interamente nel Trentino.

Una tappa che potrebbe riservare delle sorprese perché, dopo la partenza dai 1.436 metri di Canazei, il “gruppo” pedalerà per lo più in discesa attraversando prima la Val di Fassa, poi la Val di Fiemme (toccando le località sedi delle prossime Olimpiadi 2026 di Milano Cortina come Predazzo per salto e combinata nordica, e Tesero per lo sci da fondo, la terza località è Baselga di Pinè venue olimpico per il pattinaggio di velocità) e in fine la Val di Cembra, per poi raggiungere Trento per un passaggio tra le vie della città. Si attraversa la Val d’Adige arrivando alla Vallagarina, una terra dominata da vigneti che sono il vanto di una moltitudine di produttori e castelli che ne dominano il paesaggio.

La prima salita al Passo San Valentino.

Si arriva quindi ad Avio dove l’asfalto si impenna per la prima delle due salite di giornata: la scalata al Passo di San Valentino a quota 1.315 metri con quasi 1200 m di dislivello sui 14 chilometri di lunghezza e una pendenza media di poco inferiore all’8%. Una volta scollinato i concorrenti si butteranno in discesa verso Ala dove, in località Sdruzzinà, attaccheranno la seconda e ultima ascesa verso Sega di Ala (1.246 metri) sede del traguardo di tappa.

Due salite piuttosto insidiose sia per le pendenze impegnative che per la collocazione in agenda quando mancano poche giornate all’arrivo di Milano, e per scoprirne i segreti, ENDUChannel ha chiesto a Moreno Moser, ex professionista e unico italiano ad aver alzato le braccia in Piazza del Campo alle Strade Bianche, di accompagnare Angelo Furlan, cycling voice del canale tv, alla scoperta delle due ascese.

La tappa del Giro d’Italia presenta diverse difficoltà: «La prima delle quali è che cade dopo il giorno di riposo, e si sa che alla ripresa c’è sempre qualcuno che salta per aria – come sottolinea Moser – e poi un’altra difficoltà sarà la prima parte della tappa in discesa: da una parte avranno le gambe gonfie, ma dall’altra saranno sostanzialmente riposati, pronti per l’attacco della salita del San Valentino: e questa potrebbe fare disastri!».

La discesa dal Monte Baldo è molto veloce nella prima parte e più tecnica nel tratto finale: «…l’ultima parte è un po’ alla Nibali» aggiunge il nipote di Francesco Moser, e gli fa eco Furlan ricordando i campioni che, in questa parte del Trentino, hanno vinto come Ivan Basso, Edoardo Zardini, Cadel Evans, Richie Porte e lo stesso Vincenzo Nibali.

Il traguardo in cima a Sega di Ala.

Le immagini portano i due a pedalare attraverso le strade della riserva naturale del Monte Baldo, bandiera verde di Lega Ambiente dal 2013, fino all’attacco della salita a Sdruzzinà con il primo muro del tracciato al 20% che farà certamente un’altra selezione: «e che poi prosegue per un totale di 1.100 metri di dislivello a una pendenza media del 10%» ci ricordano i due ex pro su strada. Siamo su una delle 23 Grandi Salite del Trentino da cui si domina la Valle dell’Adige e la città di Rovereto, sede di partenza della tappa successiva. I tornanti portano in cima a Sega di Ala ed i due ciclisti si giocano una birra sprintando sulle strade del versante trentino dei monti Lessini.

Le parole dello Sceriffo.

Moreno e Francesco Moser parlano insieme della storia del ciclismo moderno in Trentino (foto: Endu)

Il servizio televisivo si conclude a casa dello zio di Moreno, con lo sfondo delle bici e dei trofei della dinastia Moser e le parole del grande Francesco con i suoi racconti del ciclismo d’antan e del pedalare moderno in Trentino: «Spesso ho vinto, qualche volta ho perso, ma mai ho partecipato» dalla biografia di Francesco Moser il racconto del campione che non si è mai presentato ai nastri di partenza per fare presenza, ma sempre provando a vincere.

La ricognizione della frazione numero diciassette del Giro d’Italia, la Canazei – Sega di Ala è on-line (a questo indirizzo) su ENDUChannel, il canale web dedicato a triathlon, ciclismo, running, nuoto e a tutte le attività outdoor legate al mondo endurance: una piattaforma ricca di contenuti e approfondimenti sviluppati attraverso rubriche verticali.

Per ulteriori informazioni: www.endu.net