Per la prima volta nella sua storia, la Vätternrundan si correrà quest’anno a settembre. Lo slittamento di tre mesi è imposto dalla pandemia e per la classicissima super Gran Fondo svedese comporta la perdita, temporanea, di uno degli elementi basilari: in Scandinavia a inizio estate le giornate sono lunghissime e le notti durano meno di quattro ore, a settembre quasi il doppio. L’evento sarà privato di un po’ del suo fascino, ma, in compenso, i partecipanti potranno avere tre mesi in più per allenarsi e presentarsi ben preparati a questa sfida.
La Vätternrundan è stata differita a venerdì 3 e sabato 4 settembre, ma le iscrizioni chiudono lunedì 31 maggio. La manifestazione è sui generis. Non è una Gran Fondo né una randonnée ma un enorme e indescrivibile festa del ciclismo. Per tutto l’itinerario, un po’ come avviene alla Parigi-Brest-Parigi, ci sono sempre migliaia di spettatori pronti ad applaudire e ad incitare tutti i ciclisti. Consiste nel percorrere in senso orario l’intero perimetro del Lago di Vattern, un grande bacino della Svezia meridionale, con una superficie pari a 5 volte quella del Lago di Garda. Sono 315 chilometri in cui si alternano falsipiani e lievi ondulazioni. Il dislivello totale è di circa 1.300 metri.
La prima edizione della Vätternrundan si svolse nel lontano 1966, con 320 ciclisti al via. L’ultima ha visto alla partenza qualcosa come 19.000 appassionati, ma qualche anno fa è stata addirittura abbattuta la soglia dei 20.000. Forse non esiste altro evento ciclistico in Europa con un tale livello di partecipazione. Rappresentate addirittura 70 nazioni, sempre numerosi gli italiani.
Vätternrundan, i segreti del percorso
La bandierina dello start della 54ª Vätternrundan s’abbasserà per la prima volta alle ore 19.30 di venerdì 3 settembre a Motala, nel Sud della Svezia, a circa 240 chilometri da Stoccolma. La partenza avverrà a gruppi di 70 ciclisti distanziati di qualche minuto. Si continuerà per ore ed ore. Gli ultimi scatteranno il mattino di sabato 4, poco dopo l’alba.
La Vätternrundan non è una prova agonistica, non ci sono classifiche. Ma non mancano i ciclisti che la interpretano come una vera corsa. Per questi l’organizzazione ha previsto una partenza dedicata. Vengono classificati nel gruppo “Sub8”, ossia coloro che intendono impiegare meno di 8 ore per completare il percorso. Per loro la partenza avverrà dalle ore 11.30 alle ore 13.30 di sabato 4 a gruppi intervallati di due minuti.
Pochi ricordano che all’edizione del 1977 della Vätternrundan prese parte anche Francesco Moser, che portò a termine i 315 chilometri nell’eccezionale tempo di 6 ore e 23 minuti, all’incredibile media di 49 chilometri orari. Il campione trentino venne spalleggiato, quel giorno, da Claudio Bortolotto e da Renato Marchetti, suoi gregari con la maglia della Sanson. Secondo alcune testimonianze, il terzetto avrebbe però sfruttato in numerosi tratti la scia della propria ammiraglia. Un altro professionista, lo svedese Magnus Bäckstedt, vincitore tra l’altro di una Parigi-Roubaix (2004), ha fermato i cronometri nel 2012 sul tempo di 6 ore e 37 minuti.. Altri due ex campioni, entrambi svedesi, Bernt Johansson (olimpionico a Montreal 1976) e Tommy Prim (due volte secondo al Giro d’Italia) la portarono a termine nel 1997.
Informazioni: TELEFONO – 0046 (0)141223290; MAIL – info@vatternrundan.se