Clamoroso! Mevio (Laigueglia) contro Piol (Sportful Dolomiti Race): «Da noi si corre anche se non hai fatto il tampone»

Vittorio Mevio, organizzatore della Gran Fondo Laigueglia-Lapierre, in una foto d'archivio
Tempo di lettura: 3 minuti

Energia allo stato puro. Un vulcano di idee e di parole. Vittorio Mevio a poco più di un mese dalla Gran Fondo Laigueglia-Lapierre accende la bagarre su diversi temi che verranno poi riproposti con un mega-approfondimento sul numero di maggio di Cicloturismo. Il presidente del GS Alpi a quicicloturismo.it entra in tackle scivolato sul dibattito del tampone sì, tampone no che tanto somiglia al famoso ritornello della canzone presentata da Elio e Le Storie Tese al Festival di Sanremo del 1996. Mevio sottolinea il suo parere contrario ai tamponi con l’idea di abbandonare Formula Bici che gli balena nella testa.

Mevio a tutta verso la Laigueglia-Lapierre: novità e-Bike e partecipazione senza limiti

Testa alta e pedalare, Mevio rilancia il grande appuntamento del 23 maggio: «Non bisogna fermarsi. Tutto è confermato, in giornata, massimo entro domani mattina sentirò il sindaco per avere una conferma definitiva. Però diciamo che è super confermata, a meno di stravolgimenti dell’ultimo momento che si diventi zona non rossa, ma bordeaux, il resto credo che sia tutto tranquillo».

L’ingresso delle E-Bike rappresenta la grandissima novità dell’edizione 2021: «Il main sponsor è Lapierre, famoso marchio di biciclette. La prima considerazione da fare è che dobbiamo tutelare e privilegiare il nostro sponsor. Seconda osservazione: il presente e il futuro sono le e-Bike. Quindi perché non aprire anche a questo nuovo mondo senza a tutti i costi voler creare concorrenza con i ciclisti della bicicletta tradizionale? Abbiamo pensato di aprire a questo mondo con pettorali di diverso colore, con la possibilità di entrare in griglia insieme a tutti gli altri. Il pettorale diverso sta a significare che quella bici non ti deve fare la concorrenza perché quelli della e-Bike non avranno classifica e potranno fare qualsiasi percorso: la Laigueglia è un percorso unico, ma sono 120 chilometri con 1.800 metri di dislivello: credo che una e-Bike normale non riesca a finire tutto il percorso se non con tutte le difficoltà del caso. Avranno a disposizione la batteria di riserva nei punti di ristoro, dove ci sarà anche la corrente. Tante coppie vanno in giro la domenica con le e-Bike e vogliono divertirsi. Perché non dare anche a loro la possibilità di essere protagonisti di una Gran Fondo e farli sentire dei ciclisti “veri e propri”?»

Sul tema dei tamponi obbligatori, ecco il pensiero di Mevio: «Non sono d’accordo, è un errore madornale. Se Formula Bici pensa di far passare il discorso dei tamponi e dei vaccini, il sottoscritto esce da Formula Bici. Non esiste, ma stiamo scherzando. Noi facciamo il nostro mestiere e il nostro dovere: la medicina, la scienza, il Ministero della Salute, il Coni, etc. facciano il loro. Cosa dobbiamo pretendere? Che partecipi solo chi ha il tampone? Un tampone costa 30-40 €, io l’ho fatto quindici giorni fa e l’ho pagato addirittura 50 €. Se dobbiamo metterli noi, non esiste. Altrimenti dovremmo aumentare i costi di iscrizione. Se lo devono fare gli atleti, in forma autonoma, ha comunque un costo. Già gli organizzatori hanno centomila responsabilità e se ci mettiamo a ragionare su questo, forse smettiamo di fare gli organizzatori. Dobbiamo fare anche i medici e i controllori? Mi sembra un’assurdità. Allora per andare al ristorante o al supermarket devi presentare il tampone? Ma solo nelle Gran Fondo devi presentarlo? Qualche scienziato all’interno di Formula Bici si è inventato questa cosa pazzesca».

Un contesto che sembra affievolire la passione di Mevio per lo sport: «Mi sta passando la voglia di lavorare all’interno di questo mondo che è sempre più uno scarico di responsabilità che vanno a finire sulle spalle dell’organizzatore. Le Prefetture ti danno l’ok, ma ti dicono di attenerti a questo e a quell’altro. Nessuno si assume responsabilità. Io seguo i protocolli della Federazione. Da noi ci sarà una partecipazione senza limiti, ma dal ritiro del pacco-gara alla partenza la mascherina è obbligatoria e la temperatura ai ciclisti la misuro quattro volte. Più di questo cosa devo fare? Con 37.1 di febbre vieni fermato e portato in ufficio dove, per due giorni, 24 ore su 24, è presente il medico che valuterà se sia il caso di rispedire l’atleta a caso o se debba essere segnalato come soggetto Covid. Non si può pretendere che il ciclista arrivi con il tampone fatto. Di sicuro se ne becco una senza mascherina, quello vola fuori dalla griglia».