I borghi d’Italia, valorizzati da molte catene e associazioni tra cui I Borghi più Belli d’Italia, sono ormai una realtà italiana ben consolidata e con un mercato turistico sempre più in espansione e in grande crescita. Sono sempre di più infatti i cicloturisti che “abbandonano” le località più famose di mare e montagna, per rifugiarsi tra le campagne, in qualche agriturismo o negli alberghi diffusi all’interno dei piccoli centri storici del nostro Bel Paese.
La Pandemia ha accelerato questo fenomeno che era già in costante aumento. Il bisogno o la paura di evitare gli assembramenti di massa soprattuto in estate lungo le riviere di tutta Italia ha fatto riscoprire questo nuovo modo di vivere una vacanza. Nei borghi medioevali si respirano gli stili di vita semplici, si scoprono piatti tipici fatti dalle tradizioni locali e si può godere di un relativo silenzio immersi nella natura. I cicloturisti usano i borghi anche come tappe di partenza e arrivo per itinerari di più giorni. Una sorta di bikepacking senza tenda, ma partendo e arrivando da un borgo all’altro.
Solo l’Associazione dei Borghi più Belli d’Italia conta centinaia di paesi sparsi in tutto lo stivale. Alcuni sono tenuti come delle vere e proprie bomboniere. Alcuni sono famosi, altri meno conosciuti ma di rara bellezza. Sono spesso arroccati in cima a una collina o sopra qualche sommità. Tutti ricchi di storia con segni tangibili del loro passato. Ma la cosa più importante per tutti noi appassionati, è che possiamo pianificare itinerari mozzafiato tra un borgo e l’altro. Le stradine di campagna poco trafficate poi fanno il resto, regalandoci quel poco di sicurezza in più per goderci scorci di natura indimenticabili.
E voi quale borgo avete scoperto con la vostra bicicletta? Raccontatecelo a redazione@quicicloturismo.it