Gran Fondo Città di Loano, l’organizzatore ci racconta come è riuscito a far disputare il suo evento

Un classico passaggio della GF Città di Loano a Castelvecchio di Rocca Barbena
Un classico passaggio della GF Città di Loano a Castelvecchio di Rocca Barbena
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La Gran Fondo Città di Loano ha finalmente “rotto il ghiaccio” nell’organizzazione degli eventi durante la Pandemia da Covid-19. Domenica 7 marzo, circa 300 concorrenti hanno partecipato alla Gran Fondo ligure che nel 2020 ha scampato un loockdown totale per poche settimane.

Piernicola Pesce, patron dell’evento e organizzatore del Circuito Loabikers, nel corso di una chiacchierata a quicicloturismo.it ha tirato un po’ le somme di questa “premiere”.

Ciao Piernicola, come è andato questo primo evento a Loano?

Devo dire molto bene. Io e tutto il c.o. che ha lavorato intensamente assieme a me, siamo molto soddisfatti. Non tanto per i numeri, perchè sapevamo che sarebbe stato un anno difficile, quanto per il risultato finale dell’evento.

Loano aveva una media di 700 presenze gli anni scorsi. Numeri che sono stati dimezzati nel 2021. Cos’ha inciso secondo te?

“Sicuramente per molti appassionati ha inciso la paura del Covid. E’ una cosa da non sottovalutare, anche se il rispetto delle regole è stato massimo. Immagino che comunque un po’ di preoccupazione sia lecita. Non da ultimo c’è la mancanza di poter vivere un fine settimana fuori porta con i propri cari, ma solo per venire a fare una gara, che non è la priorità per la gran parte degli atleti.”

Gli accompagnatori infatti, come abbiamo imparato in questi mesi non sono ammessi. Come vi siete mossi sotto questo senso?

“Ovviamente le zone gialle erano precluse solo agli atleti e staff, quindi eventuali accompagnatori e/o pubblico era tutto fuori queste delimitazioni. Inoltre a chi arrivava da fuori regioni, avevamo inviato una certificazione via mail di avvenuta iscrizione all’evento (che faceva parte nella gare riconosciute dal CONI). Ma questo ovviamente valeva per l’atleta e non per l’accompagnatore…”

Ci sono stati problemi di gestione con gli atleti?

“Assolutamente no. Penso che dopo un anno di Pandemia tutti abbiano capito le regole. La mascherina era obbligatoria fino allo start e tutti hanno fatto il loro dovere.”

Chiappucci però si è lasciato sfuggire una foto con la mascherina abbassata…

“Purtroppo (dice sorridendo al telefono) chi alimenta polemiche è sempre dietro l’angolo… Posso dire tranquillamente che i controlli da parte dei NAS e delle forze di Polizia ci sono stati. Ma gli agenti non hanno potuto fare altro che constatare la regolarità dell’evento. Zone chiuse, cartellonistica e rispetto delle regole erano la priorità…”

Claudio Chiappucci, protagonista a Loano al Trofeo Loabikers (foto: PlayFull)

Il Ristoro com’è stato gestito?

“In maniera molto semplice. Con un sacchetto contenente un piatto freddo sigillato che ogni appassionato prendeva e mangiava dove voleva. Certo non è quello al quale eravamo abituati, ma tutti hanno capito la situazione.”

Città di Loano era la prima tappa del Circuito Loabikers. Ora il secondo appuntamento è ad Andora l’11 aprile. Ci saranno novità?

“Sostanzialmente no per quanto riguarda il tracciato. Le novità ci saranno nel nostro nuovo evento di Albisola il 26 settembre. Questa nuova tappa è la vera novità del circuito, oltre al nuovo nome della Gran Fondo El Diablo di Ceriale del 16 maggio. In ogni caso la priorità rimarrà quella della sicurezza. Abbiamo la fortuna di aver già avuto la possibilità di organizzare anche nel 2020 e siamo già collaudati.”

Le Amministrazioni giocano un ruolo importante in questo caso. Vi stanno sostenendo?

“Sì e a loro va un grande grazie. Ovviamente quando si organizza un qualsiasi evento il disagio per qualcuno c’è sempre, ma in una prova come quella di ieri, essere riusciti a far riaprire qualche struttura alberghiera anche solo per una notte è stato un raggio di sole in questo infinito tunnel. Se si rispettano le regole sono convinto che sia tutto fattibile. La GF Città di Loano lo ha dimostrato…”