Sfida alle Dolomiti. Con l’Opitergium Rando si scala il Falzarego

Opitergium Rando
Foto dall'Elicottero, Passo Falzarego
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Inizio maggio e si va già sulle Dolomiti: l’Opitergium Rando ha il vanto di essere il primo brevetto del 2025 che supera quota 2000 metri. Sabato 10 si partirà da Oderzo per andare alla conquista del leggendario Passo del Falzarego. Sarà raggiunto più o meno a metà di un ambizioso percorso di 300 chilometri che va dalla pianura trevigiana al cuore delle Dolomiti. E’ questa la versione più prestigiosa dell’Opitergium Rando, che si rivolge tuttavia anche ai randonneur non ancora in possesso di un elevato livello di preparazione con due versioni ridotte, entrambe,comunque, estremamente panoramiche: un medio da 200 chilometri ed un corto da 115 chilometri.

Quella di quest’anno sarà l’ottava edizione del brevetto di Oderzo, tanto caro ai randonneur. Il via (ore 6.30-7.15 per i due percorsi più lunghi; dalle 7.30 alle 8.15 per quello ridotto) è previsto da Pra Gatta di Rustignè, a Oderzo. Per una quarantina di chilometri la strada pianeggia, poi ha inizio la dolce e regolare salita della Sella di Fadalto (km 56), sulle rive del suggestivo Lago di Santa Croce.

Opitergium Rando: una 200 chilometri ad alta quota

Si entra in provincia di Belluno (punto di controllo a Soverzene, km 71) e dopo Longarone (km 100) si entra nello spettacolare paesaggio dolomitico, percorrendo l’ex ferrovia, un tracciato con gallerie, viadotti e viste mozzafiato. A Cortina d’Ampezzo ha inizio il momento clou, la lunga, non difficile, scalata del Passo del Falzarego (m 2115), uno dei simboli delle Dolomiti ciclistiche. La salita, lunga circa 15 chilometri, presenta una pendenza media del 5,4%, con tratti più impegnativi nella parte terminale. Dal valico è possibile scorgere il Piccolo Lagazuoi e il Sass de Stria, testimoni silenziosi della storia e della bellezza di queste montagne.

Dopo le fatiche per raggiungere il crinale, i randonneur sono attesi da momenti di respiro che favoriscono la contemplazione. Si scende, attraverso Caprile, fino al Lago di Alleghe, poi si raggiunge il punto di controllo e ristoro di Agordo (km 192). Un lungo tratto scorrevole nelle Prealpi bellunesi porta all’imbocco della salita del Passo di San Boldo (m 706), famoso per i suoi tornanti scavati nella roccia. Non è un’ascesa difficile e soprattutto è l’ultima del percorso. Quando si scollina mancano una sessantina di chilometri al traguardo. Si rientra nella Marca (controllo a Tarzo, km 248), dove i partecipanti sono attesi ancora da qualche troncone ondulato che si alterna alla pianura.

Per celebrare la conclusione di una splendida avventura tutti finisher saranno attesi dal ristoro finale e da un ricco pasta-party, compresi nella quota d’iscrizione di 25 euro (chiusura l’8 maggio) per i due percorsi principali, di 19 euro per il corto.

Informazioni: tel. 348 8745508, pedaleopitergino@gmail.com