Ridley Noah Fast inaugura una nuova svolta nella geometria progressiva grazie alle più recenti regole Uci. Negli ultimi giorni, questa bici è stata ufficializzata dopo un lungo sviluppo, paparazzata sui social durante l’inverno e intravista già dalla scorsa stagione. Le nuove normative hanno permesso di ridefinire i concetti di telai, introducendo nuovi equilibri nella zona del piantone e nella parte frontale del telaio. Il tubo sterzo, a parità di dimensioni con i precedenti, è stato reso molto più compatto.
La nuova Noah Fast rappresenta un significativo passo avanti nella progettazione aerodinamica delle biciclette da corsa, grazie all’adozione delle ultime normative UCI sulle forme e sui profili dei tubi. Al centro di questa rivoluzione vi è la regola 8:1, che consente tubi otto volte più lunghi che larghi, rispetto al precedente limite di 3:1. Questo cambiamento ha aperto nuove possibilità progettuali che Ridley ha sfruttato appieno, combinando innovazione e test approfonditi nella propria galleria del vento di Bike Valley.
Progettazione incentrata sull’aerodinamica
Ispirandosi alla bici da cronometro Dean Fast, gli ingegneri di Ridley hanno esplorato i limiti consentiti dalle nuove regole Uci. La forcella e i foderi posteriori presentano profili lunghi e sottili. Il tubo obliquo sovradimensionato dirige il flusso d’aria intorno alle borracce senza generare resistenza. Un approccio basato sul trial-and-error ha permesso di testare numerose configurazioni per ottimizzare ogni componente. L’uso dei triangoli compensativi consentiti dalle nuove regole ha migliorato il flusso d’aria dietro il tubo sterzo e intorno al tubo sella.

I test in galleria del vento dimostrano che la nuova Noah Fast consente un risparmio di 7 watt a 50 chilometri orari rispetto alla Falcn RS. Il risparmio rispetto alla precedente Noah Fast arriva a 8,5 watt. Questi risultati la consacrano come la bici più veloce mai costruita dallo storico brand.
Ridley Noah Fast: un nuovo standard
La geometria della Noah Fast si distingue per la sua progressività, adattandosi alle esigenze dei ciclisti moderni. Un elemento chiave è l’angolo del tubo sella, significativamente più ripido rispetto alle bici da corsa tradizionali. Anni di dati raccolti dalle sponsorizzazioni nel ciclismo su strada hanno mostrato una crescente preferenza per posizioni più avanzate. Queste aprono l’angolo dell’anca e migliorano la trasmissione della potenza. Con un angolo medio di 76 gradi, il telaio rispecchia questa tendenza, offrendo una posizione ottimale per massimizzare le performance.
Il movimento centrale ribassato compensa l’utilizzo di pneumatici più larghi, migliorando stabilità e maneggevolezza. Il tubo sterzo più basso, combinato con un cockpit integrato, consente al ciclista di adottare una posizione aerodinamica più aggressiva. Questa configurazione riduce la superficie frontale e aumenta l’efficienza.