Tacchette sempre più arretrate: scopriamone i motivi

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La posizione delle tacchette è anche cruciale per prevenire infortuni e migliorare le prestazioni.
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Quando si parla di biomeccanica, le tacchette rappresentano uno degli elementi fondamentali da analizzare. La loro posizione non solo incide sul comfort del ciclista, ma è anche cruciale per prevenire infortuni e migliorare le prestazioni. Negli ultimi anni si è osservata una tendenza, soprattutto tra i professionisti, a posizionarle in modo più arretrato rispetto al passato.

La posizione ideale delle tacchette varia in base a diversi fattori personali. La conformazione del piede, che comprende lunghezza, larghezza e struttura dell’arco plantare, influisce direttamente sul corretto posizionamento. Anche lo stile di pedalata gioca un ruolo importante: chi predilige alte cadenze avrà esigenze diverse rispetto a chi spinge rapporti più lunghi. Infine, la disciplina praticata introduce ulteriori variabili, poiché le necessità di un ciclista su strada sono diverse da quelle di un mountain biker o di un triatleta.

L’evoluzione tecnologica ha giocato un ruolo fondamentale in questo cambiamento. Oggi, grazie a sensori di pressione e software di analisi del movimento, è possibile studiare il gesto atletico in modo dettagliato e trovare il posizionamento più adatto per ogni ciclista. Questi strumenti, un tempo riservati ai professionisti, stanno diventando sempre più accessibili anche per gli amatori, rendendo il bike fitting più preciso e personalizzato.

Fino a qualche anno fa, il punto di riferimento principale per il posizionamento delle tacchette era il metatarso, una delle ossa lunghe del piede che collega il tarso alle falangi. Questo principio rimane valido, ma oggi si prendono in considerazione anche altri aspetti, come l’equilibrio del lavoro muscolare. Con una tacchetta più arretrata, i muscoli della catena posteriore, come glutei, polpacci e bicipiti femorali, riescono a partecipare in modo più equilibrato alla pedalata. Questo riduce il sovraccarico sui quadricipiti, che altrimenti sarebbero chiamati a sostenere gran parte dello sforzo, migliorando così la fluidità del gesto atletico.

In alcuni test che abbiamo effettuato, arretrare le tacchette ha evidenziato un miglioramento nella sensazione di fluidità e rotondità della pedalata, con effetti positivi anche sulle prestazioni. I muscoli, lavorando in modo più armonioso, sopportano meglio gli sforzi prolungati e distribuiscono lo stress in modo più uniforme.

Anche le aziende del settore si sono adeguate a questa tendenza. Shimano, per esempio, ha introdotto sistemi che permettono una maggiore libertà di regolazione, grazie all’uso di doppie asole che consentono un arretramento più pronunciato rispetto al passato. Altre aziende, come Specialized e Bontrager, hanno sviluppato soluzioni simili per offrire una personalizzazione avanzata e rispondere alle esigenze di ogni ciclista.