L’occasione mancata della Nove Colli per avviare, con un semplice gesto, un nuovo corso per il bene del movimento delle Gran Fondo

Nove Colli
La medaglia da finisher della Nove Colli della scorsa edizione. La prova di Cesenatico nel 2025 festeggerà il suo 54° compleanno.
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La Nove Colli fa scuola, segna la direzione, traccia gli orizzonti di un movimento, quello delle Gran Fondo, da un po’ di tempo in oggettiva difficoltà. I grandi eventi si salvano e in alcuni casi crescono per le indiscusse capacità dei loro organizzatori, ma tante altre manifestazioni soffrono a causa dei costi sempre più alti e delle spese, anche qui sempre più alte, che ogni singolo granfondista è tenuto a sopportare tra viaggio, alloggio e chi più ne ha più ne metta.

Dicevamo che la Nove Colli fa scuola e segna la direzione. E’ sempre stato così, sin dalle prime battute, quando la decana di Cesenatico spopolò con la sua trascinante e straripante carica di allegria e continua a farlo, o meglio, potrebbe tornare a farlo con più vigore, compiendo anche dei piccoli ma significativi gesti a vantaggio dell’intero movimento.

L’iscrizione della Nove Colli costa 110 euro

Ieri, ad esempio, la “mamma di tutte le Gran Fondo” (anche così è chiamata la Nove Colli e questo la dice lunga sulla storia e sulla forza che questo evento possiede in campo nazionale ed internazionale) ha presentato la maglia tecnica che sarà consegnata all’interno del pacco gara di ogni singolo iscritto. Bene, bellissimo: maglia di assoluta qualità realizzata da Gobik (azienda spagnola tra le migliori presenti sul mercato) e design accattivante con i loghi della manifestazione ben in vista.

Eppure, visti i costi sempre più alti non sarebbe stata un’idea nuova – per certi versi rivoluzionaria – se lo staff di Cesenatico avesse offerto al partecipante una doppia opzione e cioè scegliere tra i 110 euro dell’iscrizione con maglia compresa ed una iscrizione “light”, ovvero senza maglia in dono ma ad un prezzo decisamente più basso?

Questa doppia opportunità, che alcune manifestazioni più piccole peraltro già promuovono, avrebbe probabilmente aperto una nuova opportunità al granfondista, sarebbe stata una mano tesa che non sarebbe passata inosservata, anzi, avrebbe rimesso la Nove Colli al centro dell’attenzione consentendole di ridisegnare (come ha fatto in passato in tante altre occasioni) la rotta di un movimento che adesso ha bisogno anche di gesti semplici ma efficaci che vengono da quelle manifestazioni che hanno il peso, la credibilità e la storia per farlo.