Progettata per le lunghe distanze, ma non solo: Itaca è la bici che mancava nella gamma MCipollini, una endurance aggressiva, adatta a tanti utilizzi. E’ una piattaforma tutta nuova che strizza l’occhio ai viaggi, ma è perfetta anche per le Gran Fondo più impegnative. E’ adatta al bikepacking, ma in salita sa farsi valere perché ha una grande rigidità. E allora andiamo alla scoperta di questo mezzo innovativo e moderno, con tubazioni dalle linee eleganti e generose dove serve.
Il telaio di Itaca utilizza il metodo costruttivo TCM (True Carbon Monocoque), lo stesso impiegato per i modelli di alta gamma MCipollini. Questo processo prevede la costruzione del telaio senza punti di incollaggio e con un’unica lavorazione in autoclave, garantendo elevata rigidità e continuità della fibra di carbonio anche nelle aree critiche, come la giunzione tra triangolo principale e il carro posteriore. La fibra di carbonio utilizzata è la T1000 con finitura superficiale 3K. E’ stato scelto di mantenere la fibra a vista in alcune parti, per permettere di vedere il carbonio e la bontà della lavorazione.
Itaca: telaio da 970 grammi in taglia M
L’obiettivo degli ingegneri MCipollini per la Itaca non era quello di progettare una bici superleggera, ma confortevole, con caratteristiche di rigidità laterale tipiche dei prodotti del marchio veneto. «Il processo di produzione con la tecnologia TCM – ci ha detto Michele Tittonel, coordinatore del reparto Ricerca & Sviluppo di Mcipollini – richiede un’accuratezza maggiore rispetto agli altri e garantisce anche un telaio di altissima qualità. Triangolo principale e foderi bassi del carro sono un unico pezzo e non ci sono margini di errore nella costruzione».
Il frame di Itaca pesa 970 grammi in taglia M ed ha caratteristiche di rigidità molto vicine a quelle delle Dolomia, il telaio top di gamma per la salita del marchio MCipollini (dal peso di circa 800 grammi). Rispetto alla Dolomia, ha uno stack maggiore (+28 millimetri) e 5 millimetri in più di carro posteriore. Bici più alta e con un passo maggiore, a tutto vantaggio della comodità di guida.
C’è la fibra di lino sul reggisella
Tra le novità assolute che ha proposto la Itaca la trovate sul reggisella: la fibra di lino. E’ invisibile ad occhio nudo, perché questo materiale si trova a sandwich tra strati di carbonio, ma ha un compito fondamentale. Si tratta di un tessuto molto leggero con alta capacità di assorbimento delle vibrazioni. E’ stato strategicamente posizionato nel telaio per attenuare gli impatti verticali, ma senza compromettere l’oscillazione del reggisella, che è studiato con una dorma a “D”.
Questa soluzione ha permesso una diminuzione delle vibrazioni del 19,2 per cento rispetto al modello RB1K The One. Sulla testa del reggisella troviamo una grande asola che permette un leggero beccheggio. L’arretramento del reggisella è di 10 millimetri.
Altra particolarità i questa bici è la tasca sul tubo obliquo, appena sopra alla scatola del movimento centrale. Sotto la cover, realizzata con carbonio con trama differente, trovate un astuccio in tessuto personalizzato MCipollini in grado di contenere utensili, una camera d’aria di scorta, una mini pompa e tanto altro ancora. La chiusura della cover è magnetica.
Tire clearance abbondante, da 40 millimetri
La tire clearance è ampia, ben 40 millimetri. Questo permette alla Itaca di ospitare gomme oversize e spingersi quasi fino al gravel veloce. Di serie viene fornita con pneumatici da 32 millimetri. La Itaca è progettata per montare il forcellino posteriore Udh, compatibile con tutti i gruppi in commercio e sviluppato da Sram.
Un grande lavoro sulla Itaca è stato fatto sulla forcella, che è totalmente integrata con le forme del telaio. Steli dritti, con offset da 48 millimetri. La pinza è alloggiata direttamente sullo stelo sinistro e non prevede l’utilizzo di nessun adattatore per il montaggio con dischi da 160 millimetri.
Tornando al telaio, non possono passare inosservate alcune forme particolari, come il tubo obliquo orizzontale molto schiacciato orizzontalmente e l’obliquo oversize. La scatola del movimento centrale è di tipo Press-Fit 41×86,5 mm. Il carro posteriore invece è realizzato con profili più sottili, per attutire le vibrazioni provenienti dall’asfalto, ed è asimmetrico.
Itaca è disponibile in sei montaggi diversi
La bicicletta è disponibile in cinque taglie. Sono sei le opzioni di acquisto, due di frame kit (con o senza manubrio integrato Alanera di Deda Elementi) e quattro come bici completa. Nella versione top di gamma è con lo Shimano Dura-Ace con powermeter e ruote in carbonio Campagnolo Bora Two 45 (prezzo di 12.900 euro). A 8.900 euro trovate la configurazione intermedia, gruppo Shimano Ultegra con powermeter e ruote Fulcrum Airbeat 400 in carbonio. Ruote in alluminio Fulcrum Rapid Red 500 e gruppo Sram Rival AXS elettronico per la entry level, proposta a 6.900 euro. A questi tre montaggi si è aggiunto quello con lo Sram Red Xplr Axs, monocorona specifico per forcellini di tipo Udh.
Sono sei le opzioni di acquisto
La garanzia è di 5 anni dopo registrazione online. Disponibile in tre grafiche standard (argento-nero con logo iridescente, nero-bronzo e nero-verde), tutte con dettagli in carbonio a vista. È possibile personalizzarla tramite il configuratore online MyCipo, con un sovrapprezzo di circa 500 euro, e i tempi di realizzazione sono rapidi, con consegna prevista entro 60 giorni dall’accettazione del progetto.
Punti di forza:
– E’ una bici polivalente, adatta a tutti i terreni.
– Garantisce tanta comodità, ma è molto reattiva nei rilanci.
– Leggera al punto giusto (il montaggio entry-level pesa solo 8,5 chili).
– Moderna, con passaggio ruota da 40 millimetri.
– Powermeter integrato sui due montaggi Shimano e con lo Sram Red.
– La tasca portaoggetti è pratica e capiente.
Punti da migliorare:
– Avremmo apprezzato un montaggio con opzione bikepacking, con borse abbinate.
– Colorazione più vivace disponibile solo con configuratore MyCipo.