Italian Bike Festival, Ferrario: «Presenti più di 500 brand con tante anteprime assolute»

Alessandro Ballan, Francesco Ferrario e Davide Cassani
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La settima edizione dell’Italian Bike Festival è in programma dal 13 al 15 settembre 2024 a Misano Adriatico. L’evento, definito anche come il Salone Internazionale della Bici, dal 2018 ha richiama l’attenzione del mercato europeo. È proprio qui che vengono presentate le nuove tendenze e le principali l’innovazione del mondo del ciclismo. Si tratta quindi di un’occasione per generare network, confermare la propria leadership con il grande pubblico e presentare al mercato le novità.

«È un evento che ha come obiettivo quello di dare al visitatore del festival un ruolo da protagonista», ci ha raccontato Francesco Ferrario, organizzatore dell’Italian Bike Festival. «Anche per questo motivo l’accesso all’evento è gratuito. Non si paga l’ingresso, non si paga il parcheggio o altro. Quest’anno, inoltre, per agevolare la presenza di chiunque sia interessato a partecipare, abbiamo anche stretto una partnership con Trenitalia, che per i giorni della manifestazione che ha assicurato che passeranno per la stazione di Misano un numero maggiore di treni rispetto al solito. Noi metteremo anche a disposizione delle navette che sia da Riccione, sia da Misano, accompagneranno in fiera gli ospiti».

Italian Bike Festival
Foto della scorsa Italian Bike Festival

Il visitatore è quindi in tutto e per tutto al centro del progetto. Una giornata all’Italian Bike Festival è un qualcosa che un amante della bicicletta difficilmente scorderà: «Tutte le attività che sono all’interno del festival, dai i test delle bici, alle fan-track che mettiamo a disposizione per i più piccoli, fino alle aree dove i ragazzini un po’ più grandi possono divertirsi e ai gonfiagli, sono tutte pensate con lo scopo di rendere pubblico è il vero protagonista della tre giorni».

Il connubio tra l’evento agonistico della La Gialla Cycling e la struttura in stile fiera è senza dubbio uno dei principali segreti del grande successo dell’Italian Bike Festival: «La nostra è una manifestazione molto particolare e unica. Noi la definiamo come un Festival, in quanto ha tutte le caratteristiche per esserlo: è all’aperto, l’approccio che tu hai con le aziende è molto impostato. Però, ad oggi, IBF è una fiera a tutti gli effetti per il contesto che si vive. Il numero di aziende presenti quest’anno dovrebbe arrivare intorno a 370/380, ma se contiamo i brand si arriva oltre quota 500. In più, come ogni anno, ma questa volta in particolare, saranno tante le aziende che porteranno delle anteprime assolute a Misano. Il nostro è un evento veramente singolare, tanto da essere l’unico in Italia ad avere la qualifica di Fiera Internazionale senza essere dentro a un quartiere fieristico».

Come confermato anche da Ferrario tantissimi saranno i brand che porteranno interessanti novità e, per molti, sarà la prima presenza all’IBF: «Ci sono tante aziende italiane, ma anche diverse provenienti dall’estero. Ad esempio ospiteremo per la prima volta Arum, il brand di Basso Contador, o Propain, importante marchio tedesco. Ci tengo a sottolineare che ci saranno ovviamente tante aziende straniere che hanno la filiale in Italia, come Specialized, Scott, Merida, BMC, ma anche marchi che invece non hanno una base nel nostro paese e vengono al nostro Festival per la prima volta come Connor Bike, EF o Berria Bike».

Si conferma vincente anche la posizione nel calendario della manifestazione romagnola: «L’anno inizia con la Velofollies in Belgio, in estate c’è Eurobike e poi a settembre ci siamo noi. Non considero il Bike Festival di Riva del Garda o simili perché quelle nascono come gare, che poi hanno un importante villaggio. Noi invece siamo una fiera che ha eventi collaterali come La Gialla. Il momento del calendario in cui ci troviamo è perfetto. Perché posizionandoci a metà settembre, ossia verso fine stagione, arriviamo nel periodo in cui le aziende iniziano a presentare le prime novità per l’anno successivo e quando gli appassionati iniziano a pensare alle modiche da apportare al proprio mezzo. Questo vantaggio credo che lo vedremo soprattutto quest’anno. Il 2024 è stato un anno negativo per il mercato delle bici, molti marchi non si sono fatti vedere nei precedenti appuntamenti e le fiere di inizio stagione ne hanno risentito. Mentre ora si pensa già al prossimo anno e le aziende devono mettersi in mostra, soprattutto nei confronti di venditori e fornitori, se non vogliono rimanere a secco anche nel 2025».