Platea gremita per l’ultimo appuntamento in programma a Palazzo del Podestà di Faenza dove, in occasione del passaggio del Tour de France, è stata allestita la mostra ‘Faenza, Faïence, biciclette verso il Tour de France’ e sono state organizzate presentazioni di libri, proiezione di docu-film e altri piccoli eventi che in totale hanno portato a Faenza oltre un migliaio di visitatori appassionati delle due ruote.
La serata ‘Costruire una bici, dagli artigiani dell’acciaio alla lavorazione del carbonio’, nata in collaborazione tra il C-Hub, il distretto faentino del carbonio, e Romagna Tech, era dedicata alla costruzione delle biciclette da competizione. Un appuntamento che ha messo a confronto due mondi, quello artigianale, in auge fino agli anni ‘80, quando l’acciaio o le leghe per ridurre i pesi la facevano da padrona e le biciclette venivano realizzate come abiti su misura ‘addosso’ al ciclista che la commissionava, e quello del terzo millennio, predominato da un approccio molto più scientifico, con processi modernissimi legati alla lavorazione del carbonio per la produzione di telai altamente performanti basati su studi di resistenza e processi avanzati.

Ne è nata una serata con un parterre altamente qualificato composto da tecnici della Blacks, l’azienda faentina specializzata nella lavorazione del carbonio e alla quale la Pinarello, storico marchio di biciclette, ha commissionato alcune ‘due ruote’ che verranno utilizzate nel corso delle Olimpiadi di Parigi, e i figli di artigiani faentini della bicicletta come Vittorio Ortelli e Cristina Cavina che hanno raccontato come nascevano le biciclette di un tempo e quelle di oggi con tutti i pro e i contro dettati dall’uso di materiali e dalle specifiche richieste per una bicicletta sempre più performante. Con loro, in esposizione, gli esempi di due ‘pianeti’ della bicicletta, che pur mantenendo le stesse forme, risultano essere diversissime tra loro nella composizione: quelle in acciaio con telai sottilissimi per ridurre i pesi del secondo millennio e l’ultima nata, la Dogma, uscita dagli stampi della Blacks di Faenza il cui telaio non arriva a pesare nemmeno due chili.
Una discussione, alla quale ha partecipato anche il CNR con un intervento della ricercatrice Valentina Medri e Andrea Bedeschi dell’azienda ‘Bucci Composites’, che ha appassionato tantissimi amanti delle ‘due ruote’ e che ha riempito la platea del Salone dell’Arengo dove è allestita la mostra con le bici dei campioni del ciclismo romagnolo, le loro maglie, materiale inedito e alcuni splendidi esemplari di bici da lavoro provenienti dalla collezione privata di Vincenzo Collina.

La mostra che si concluderà domenica 7 luglio, sarà, straordinariamente aperta anche il 9 luglio, dalle 18.30 alle 21.30, in occasione della seconda serata dei Martedì d’estate.
“Una bella serata di passioni ed emozioni – sottolinea il vicesindaco Andrea Fabbri – che ci ha ricordato e raccontato in modo chiaro come nulla nasce per caso e come ci sia un filo diretto fra passato e presente e tra l’artigianato e la lavorazione di oggi dei materiali compositi. Un territorio dove ieri, come oggi, le mani, il lavoro e l’innovazione fanno la differenza”.