La Sportful Dolomiti Race volta pagina ma conferma lo storico sodalizio con il Prestigio di CicloTurismo, del quale è una delle colonne, fin dall’anno in cui nacque l’ambito scudetto tricolore destinato agli aficionados delle gran fondo più dure e leggendarie del calendario italiano. La 29ª edizione della ex Campagnolo è in programma a Feltre domenica 16 giugno su un percorso completamente rinnovato. Escono di scena il mitico Passo Rolle e il meraviglioso Passo Manghen, e così pure Cima Campo, da decenni prima difficoltà altimetrica della gara, sostituiti da una serie di salite di quota inferiore ma non prive di fascino e di attrattive paesaggistiche. Del vecchio tracciato resta solo il Croce d’Aune, da sempre trampolino di lancio verso il traguardo finale. Non cambia sostanzialmente la distanza, 200 chilometri, solo quattro in meno rispetto alla vecchia versione della Sportful. Il percorso ridotto (125 chilometri), che da quest’anno dà il benservito al Passo Brocon, rispolverato invece dal Giro d’Italia, scalerà nell’odine la Forcella Franche, la Forcella Aurine, il Passo Cereda e l’immancabile Croce d’Aune, per un dislivello totale di oltre 2.300 metri. Per arrivare alle soglie dei classici 5.000 metri di dislivello, invece, il lungo affronterà l’accoppiata Duràn-Staulanza come seconde e terza salita della giornata.
Saranno 4.000 i ciclisti che domenica si presenteranno al via della Sportful. Non nasconde soddisfazione ed entusiasmo Ivan Piol, il patron dell’evento. «Abbiamo cambiato radicalmente percorso in onore ai Giochi Olimpici invernali del 2026 per mostrare ai ciclisti di tutto il mondo quanto sono belle le Dolomiti Bellunesi – spiega – e i ciclisti si sono fidati di noi premiandoci con un ritorno ai vecchi 4.000 iscritti che il covid ci aveva spazzato via. Avremo il compito di dimostrare loro che hanno fatto bene a compiere questa scelta offrendo loro un fine settimana spettacolare ed emozionante. Ci prepariamo cosi all’avvicinarsi del trentesimo anniversario della nostra granfondo e quest’anno, intanto, festeggeremo i 30 anni della posa del monumento a Tullio Campagnolo al Passo Croce d’Aune che ha visto nascere anche il nostro evento. Nel 2025, per il trentennale della Sportful, faremo a tutti una grande sorpresa, davvero spettacolare».
Intanto ecco in breve le caratteristiche tecniche delle sei salite in programma nel percorso sui 200 chilometri, nuovo di zecca.
Forcella Franche (m. 990) – Salita lunga (18 chilometri), molto pedalabile nella prima metà, dove la pendenza è modestissima. I 5 chilometri finali, dal Ponte California al valico, sono impegnativi, con una media del 7,2% e alcuni passaggi in doppia cifra di pendenza.
Passo Duràn (m. 1601) – Pendenza media appena sotto l’8% per la più importante difficoltà altimetrica della Sportful. È una salita esigente, che fa pochissime concessioni, abbastanza lunga (12,5 chilometri), quasi priva di pause, e con numerosi tratti in cui la pendenza abbatte la soglia del 10%. A 3 chilometri dalla cima si tocca una punta del 14%.
Passo Staulanza (m. 1766) – Con il nuovo percorso non si va più oltre i 2.000 metri. La Cima Coppi diventa lo stupendo Staulanza, una salita che si può godere appieno, perché ha una pendenza media ragionevole (6,5%) e sfonda la barriera del 10% in sole due-tre occasioni. Occhio alla lunghezza, è una salita di 12,6 chilometri.
Forcella Aurine (m. 1297) – Come il Passo Duràn, anche la Forcella Aurine inizia da Agordo. È interrotta verso la metà da un breve tratto in falsopiano, ma per il resto è regolare, pendenza media del 6,4% e massima che non arriva al 10%.
Passo Cereda (m. 1361) – Il penultimo colle della giornata è anche il più breve, appena sopra i 5 chilometri. Viene affrontato dal facile versante di Sagron Mis, nella Valle del Primiero, per un dislivello di circa 300 metri ed una pendenza media inferiore al 5%.
Passo di Croce d’Aune (m. 1015) – È una salita dai due volti. Anzi tre. Nei primi 3 chilometri si prende quota con decisione, ma a parte un paio di brevi passaggi sopra l’8%, la pendenza media risulta abbordabile (6,9%). Il troncone successivo, 4 chilometri più di falsopiano che di salita (media 2%) vanno utilizzati per raccogliere le energie indispensabili per superare il perfido gradone finale, 4 chilometri e mezzo in cui si tocca una punta del 15-16% quando manca un chilometro alla cima e la pendenza media su attesta sull’8,3%.
Informazioni: https://www.sportfuldolomitirace.it/