Scarponi Day, in 300 hanno messo il piede a terra a La Castelletta

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Si è chiusa la seconda edizione dello Scarponi Day, la cicloturistica all’insegna dell’inclusività, dedicata a tutti i ciclisti con bici da corsa, mountain bike (MTB), Gravel e biciclette a pedalata assistita. Domenica 8 ottobre si sono presentati in 300 alla partenza alla francese tra le 7.30 e le 9.00 in Piazza Garibaldi a Filottrano per mettere il piede a terra a La Castelletta, la Cima Scarponi, onorando la memoria di Michele. Dei partecipanti, accorsi da ogni parte delle Marche e d’Italia (particolarmente rappresentate l’Abruzzo, l’Emilia Romagna, il Friuli Venezia Giulia, il Lazio, il Piemonte, la Toscana, l’Umbria, il Veneto) ma anche dall’estero (Gran Bretagna, Svizzera), il 10% erano donne.

Il gruppo più numeroso è stato l’ASD Ciclistica Valle Trigno, di San Salvo, Chieti, presenti in 24, seguiti dall’ASD Waypoint di Filottrano, Ancona, in 18 e dall’ASD Ruota Libera di Moie, Ancona, in 12 partecipanti. Ma la festa è iniziata sin dal sabato sera in Piazza Dante a Filottrano dove Guido Foddis (Repubblica delle Biciclette e Festival del Ciclista Lento) e Alfredo Di Giovampaolo (Rai News 24), hanno accolto sullo stage i ragazzi della Scuola di Ciclismo Michele Scarponi che hanno letto alcuni passi del libro “Caro Michele” e hanno raccontato il loro grande amore per la bicicletta. È intervenuto poi Giorgio Farroni, un veterano della Nazionale Italiana di paraciclismo, in maglia azzurra sin da Sidney 2000 e che a Tokyo 2020, la sua quinta Paralimpiade, ha conquistato l’Argento nella Crono T1. Giorgio ha raccontato al pubblico intervenuto diversi aneddoti di vita condivisa con Michele e di aver trovato in lui ispirazione continuando a ricordarlo come un grande amico che porterà sempre nel cuore.

Si sono toccati anche temi legati alla mobilità e alla sicurezza stradale e la testimonianza di Matteo Dondé, architetto, esperto di pianificazione e progettazione della mobilità ciclistica, moderazione del traffico, zone 30 e riqualificazione delle strade come spazio pubblico, è stata illuminante anche per un piccolo paese qual è Filottrano. L’esempio che parte da piccole comunità, come il caso di Pontevedra in Spagna, argomento che Matteo ha raccontato e spiegato nei minimi dettagli durante il suo intervento, può aiutare a fare da volano e avere un impatto significativo anche sulle città metropolitane e quelle ad alta densità di traffico.

L’ultimo ospite della serata è stato Lorenzo Sacchetto che ha sfidato e continua a sfidare il Parkinson grazie alla bicicletta, il mezzo che gli ha restituito la sicurezza, l’equilibrio e l’opportunità di viaggiare e non arrendersi. Lorenzo è stato uno dei 300 partenti della mattina della corsa e ha dimostrato non solo a parole che l’inclusività è una delle caratteristiche e degli effetti fondamentali della bicicletta.