Gravel o randonnée? Nel dubbio Philippe Gilbert si sta innamorando

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Philippe Gilbert sta pensando di dedicarsi a qualcosa di nuovo, ma sempre in bici: qualcosa che potrebbe andare dal gravel alle randonnée fino all’ultraciclismo. Il fuoriclasse belga, 41 anni, si è ritirato dal professionismo su strada alla fine della scorsa stagione, dopo una carriera luminosa che lo ha visto vincere un mondiale (nel Limburgo, anno 2012) e quattro delle cinque classiche Monumento: un Giro delle Fiandre (nel 2017), una Parigi-Roubaix (nel 2019), una Liegi-Bastogne-Liegi (nel 2011) e due volte il Giro di Lombardia (nel 2009 e nel 2010). Gli è mancata soltanto la Milano-Sanremo, «mi ricordano tutti quella che non ho vinto, chissà perché».

Da quando è uscito dal circuito, Gilbert si sta dedicando di più alla famiglia, e ha cominciato una collaborazione come commentatore per Eurosport. Ma non ha mai smesso di pedalare, ed è sempre in formissima.

Questa settimana poi si è impegnato in un’impresa nuova: ha attraversato in bicicletta tutta la provincia di Liegi, in compagnia di tre amici, uno dei quali era l’ultraciclista Maxim Pirard, che quando correva tra i professionisti (ha fatto qualche corsa con la Bahrain Merida nel 2018) ha avuto anche il tempo di laurearsi in architettura. Ultra in tutti i sensi.

Anche Pirard, come Gilbert, ha indossato la maglia iridata. Anzi, due: è stato campione del mondo granfondo UCI nel 2019 e nel 2020. «Phil mi ha scritto che aveva voglia di fare un giro nella regione di Liegi, e l’abbiamo fatto. Una corsa fantastica, ma molto dura, sulle bici gravel, ma comunque a una media di 29,8 km/h. Abbiamo scoperto una zona molto bella, con tante strade bianche».

Un viaggio, quello del gruppo di amici di Gilbert, lungo 454,9 chilometri con 5.572 metri di dislivello complessivo e tratti non asfaltati. Quanto ci hanno messo? Quindici ore e diciassette minuti. Ma non è finita. «Qualcosa di grande sta già nascendo nelle nostre menti», ha promesso Pirard. Aspettiamo allora di capire in che direzione andrà la vita nuova di Philippe Gilbert.