La Romagna è una delle poche regioni in cui si organizzano ancora le classiche cicloturistiche. Non ci sono classifiche, non ci sono limiti di tempo, sono eventi dalle caratteristiche simili a quelle dei brevetti, ma hanno percorsi di distanza più limitata e offrono un più elevato standard di servizi. Sono le cicloturistiche di una volta, che si sono poi convertite in gran fondo agonistiche o in randonnée. Cime di Romagna resiste. Con le vecchie regole. La 19ª edizione, valida per il Circuito Romagnolo, è in programma domenica 23 aprile a Faenza. Per i partecipanti la scelta è fra tre percorsi: gran fondo di 131 chilometri (dislivello totale di 2.100 metri), medio fondo da 91 chilometri (1.310 metri di dislivello) e corto di 62 chilometri (dislivello 520 metri). Le più importanti asperità della distanza maggiore sono rappresentate dal Lungo: Monte Trebbio e dai passi Peschiera, Eremo e Collina.
Il via di Cime di Romagna sarà dato da Faenza (piazza del Popolo) alle ore 7. Per i due itinerari più lunghi si potrà partire sino alle 8.15, per il corto sino alle 9. Sarà possibile iscriversi anche il giorno dell’evento, sul posto, dalle ore 6.15 alle 8.15. La quota (30 euro per il lungo e il medio; 15 euro per il corto) comprende il ristoro intermedio e il pasta party all’arrivo (mensa Gemos, via Oberdan) con pastasciutta, salsiccia con piadina, patate arrosto e torta alla carota, oltre alle bevande. Per gli accompagnatori il costo del pasta party è di 12 euro.
Informazioni: tel. 329 8704767, info@gscavisfaenza.com