È arrivato anche il sì di Milano, il club delle Città si allarga anche in Italia. Il Comune del capoluogo lombardo ha votato, e Milano sarà Città 30 entro gennaio 2024. Marco Mazzei, consigliere comunale della Lista Sala, promotore dell’ordine del giorno discusso e approvato dall’aula del consiglio comunale lo ha definito «un passaggio storico fondamentale». Se Bologna era stata il primo capoluogo di Regione a scegliere il limite di velocità (sarà effettivo a giugno), ora anche Milano raggiunge Parigi, Bruxelles, Bilbao, Helsinki e molte altre grandi città d’Europa.
A Milano è stata la maggioranza dei consiglieri di centrosinistra a promuovere il provvedimento, invitando la giunta a fare in fretta a «proclamare Milano Città 30, istituendo il limite di velocità in ambito urbano a 30 chilometri orari a partire dal primo gennaio 2024», com’è scritto nero su bianco sul documento approvato dal consiglio. Escluse dal provvedimento solo alcune arterie “selezionate”, strade a grande scorrimento dove si potrà arrivare a 50 chilometri orari.
Tempi stretti: Milano si è data un anno per ottemperare. Si partirà allora da una campagna di comunicazione per consentire ai cittadini di adeguarsi alla nuova misura: campagna che dovrà essere basata su un dossier, redatto da Amat, che contenga tutti gli elementi tecnici utili a comprendere «quanto il limite dei 30 chilometri orari in una città sia una grande opportunità per tutti». Serviranno nuovi autovelox per controllare il rispetto dei limiti. E per le sanzioni sarà attivata anche la polizia locale.
Anche Milano diventa Città 30. Salvini: “La gente vorrebbe anche lavorare…”
Gli obiettivi di questa rivoluzione sono due. Il primo è la sicurezza: vi abbiamo più volte mostrato i dati, sappiamo che l’impatto con un’automobile che viaggia ai 30 all’ora «non è quasi mai letale». Il secondo obiettivo è la riduzione dell’inquinamento.
Immediate le reazioni negative del centrodestra, che ha votato contro. «Già oggi le Zone 30 sono una farsa, del tutto impossibili da rispettare, figuriamoci estenderle a tutta la città – ha detto Marco Bestetti, consigliere comunale di Fratelli d’Italia – rallentare e intasare il traffico determina più inquinamento. Ma forse è proprio questo il vero obiettivo, per poi spennare i milanesi introducendo altri balzelli classisti sul modello di Area B». Sulla stessa linea l’Aci di Milano. “Rendere Milano zona a 30 all’ora è un andare indietro, non avanti – ha detto il presidente Geronimo La Russa – Introdurre i limiti in tutta la città è una follia. Mi auguro che l’approvazione di questo ordine del giorno rimanga una lettera di intenti e che alla fine prevalga il buon senso”. Il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini ha provato con l’ironia in un tweet: «Ricordo al sindaco e al PD che a Milano la gente vorrebbe anche lavorare…». Salvini è anche il Ministro delle Infrastrutture e dovrebbe conoscere molto bene i numeri delle vittime sulle strade italiane.