Look 765 Optimum: l’endurance “apre” l’angolo e sale di livello

Look 765 Optimum
La nuovissima Look 765 Optimum
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Endurance alla massima potenza, in tutti i sensi. Si riassume con questa frase l’ultima creazione della francese Look, che presenta per il 2023 ormai alle porte la 765 Optimum. Piattaforma votata alle lunghe distanze e alla comodità, ma senza rinunciare alla prestazione.

Un’endurance moderna, per capirci, che se la cava alla grande anche con le ruote eventualmente tassellate, e che Look strategicamente colloca in una fascia di prezzo che va tra i 3.790 ed i 6.290 euro. Tra l’altro, è il primissimo risultato della recente collaborazione di Look con la formazione professionistica francese Cofidis, alla quale fornirà le biciclette nella stagione 2023.

Oltre a questa 765 Optimum, è atteso anche un rinnovo della piattaforma “race” con novità che potrebbero iniziare a scorgersi già a primavera e con una presentazione ufficiale che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) coincidere con il Tour de France.

Ma scopriamola la 765 Optimum nel dettaglio, iniziando dal cuore della bicicletta: il telaio.

Fibra di vetro e Izanas

Per dare vita ad un telaio in cinque taglie che grezzo pesa 1.000 grammi, 1.100 verniciato e che si appaia ad una forcella da 380 grammi, si è utilizzato uno specifico mix di fibre composite che, come risultato, porta ad un aumento del 20 per cento dell’assorbimento delle vibrazioni.

La struttura del 765 Optimum viene realizzata prevedendo per zone specifiche l’utilizzo di fibre composite a loro volta specifiche. Nel complesso il totale vede un 35% di HR (alta resistenza), 28% di IM (modulo intermedio), 16% di HM (alto modulo), ma anche 13% di fibra di vetro e 8% di Izanas, che è un materiale composito estremamente resistente ed a base di polietilene.

Da come si vede anche dal diagramma qui sotto, rispetto al normale carbonio la presenza nel blend della fibra di vetro e dell’Izanas in zone mirate (forcella e carro principalmente) permette di dimezzare i tempi di assorbimento delle vibrazioni.

Sull’asse delle ascisse troviamo il tempo trascorso dall’inizio della sollecitazione, su quello delle ordinate l’entità espressa come accelerazione (metri al secondo quadrato). Soprattutto nella fase iniziale della “sconnessione”, dopo mezzo secondo, troviamo che la velocità di vibrazione con l’Izanas è di circa 35 m/s2, a fronte del valore più che doppio di un normale composito e della fibra di vetro. La loro presenza (Izanas e fibra di vetro) nelle zone strategiche, pur magari pagando un piccolo dazio a livello di peso, consente di ottenere una struttura più stabile e confortevole.

Il carro 3D Wave

Altro elemento determinante è la forma dei pendenti del carro posteriore. E’ un approccio costruttivo che Look ha gà utilizzato nelle gravel e nelle sue elettriche. Curvatura e sagomatura insieme permettono a questo retrotreno di essere a sua volta più “tenero” con il terreno del 15 per cento.

Questa tipologia, la 3D Wave, offre una sorta di “proseguimento” della linea del tubo orizzontale che va praticamente a sfociare nei pendenti sopraccitati. In questo modo le zone che sono deputate a flettere hanno una lunghezza maggiore, oltre che realizzate con un materiale specifico per questo compito.

Le geometrie della Look 765 Optimum

Ma una delle grandi innovazioni che offre la nuova versione della Look 675 Optimum è data dalle geometrie. Va detto che il suffisso Optimum dalla casa francese viene utilizzato non casualmente, ma individua quei prodotti con una geometria più rilassata.

Ad esempio c’è la 585 Optimum del 2008, uno degli ultimi esemplari di Look creato con la metodologia delle congiunzioni in composito e tubi tondeggianti. Fondamentalmente della 585 venivano prodotte due varianti a geometria race, la Standard e la Ultra con carbonio ad altissimo modulo, ed una terza (la Optimum) che presentava un tubo sterzo più alto. Quindi il concetto di diversificazione delle quote, nella casa francese, è ben radicato e da molto tempo.

Le differenze le possiamo vedere subito con la 765 Optimum attualmente in commercio. A parità di taglia (la M) troviamo un tubo sterzo più alto di circa 1 centimetro (170 millimetri contro 162,5), 58,2 centimetri di stack contro 57,8 (dunque assetto generalmente più alto) e 37,9 contro 37,5 centimetri di reach (leggermente più lungo).

Ma a fare la differenza c’è anche l’angolo di sterzo molto aperto, 70,8 gradi, e soprattutto una forcella con un rake molto pronunciato: 50 millimetri. Tutto quello che serve per una bicicletta che fa della comodità il suo credo principale, ma che alle prestazioni non ci rinuncia.

Dettagli e tolleranze della Look 765 Optimum

I dettagli di pregio non difettano certo in questa endurance. Iniziando dal discorso relativo al passaggio interno dei cavi, che è molto semplificato in tal senso. Un ruolo cardine lo gioca senza ombra di dubbio l’attacco manubrio LS3 in alluminio, che è sagomato proprio per ospitare nella sua faccia inferiore una tasca che convoglia i cavi lungo il tubo sterzo e poi dentro il telaio.

L’LS3 si presenta in cinque lunghezze (80-120 millimetri), angolo di -7° e un peso di 200 grammi. Il telaio della 765 Optimum è compatibile anche con altri attacchi, ma ovviamente l’efficienza massima dell’instradamento dei cablaggi è garantita con il suo componente dedicato.

All’avantreno Look ha anche aggiunto alla sua offerta un manubrio in alluminio, a sua volta dal nome LS3. La particolarità è la zona frontale piatta e sagomata, che offre un appoggio più comodo. Tipologia che l’azienda francese aveva già in gamma, ma in questo caso in carbonio.

Altri due dettagli vanno assolutamente citati. Il primo è la possibilità per il telaio di poter ospitare dei parafanghi, con specifici innesti, opportunità molto “sentita” in Nord Europa. L’accessorio in questione sarà a breve commercializzato dalla stessa Look, ma ovviamente si possono montare anche degli esemplari compatibili.

L’altro è la cosiddetta “tyre clearance“. Scorrono coperture sino a 34 millimetri di sezione, il che significa che si potrebbero persino utilizzare gomme da ciclocross tassellate (che per regolamento non possono superare i 33 millimetri) per allargare il raggio d’azione della 765 Optimum anche oltre l’asfalto.

Le versioni in gamma

Tre colori di telaio e cinque setup, più l’opzione per l’acquisto del solo telaio compongono l’offerta complessiva, che dunque offre un buon ventaglio di scelta pur evitando strategicamente allestimenti troppo costosi. Andiamo a vedere nel dettaglio come si compone la gamma.

Nero satinato con scritta bianca, il telaio della versione più economica a livello di bici completa monta lo Shimano Ultegra meccanico a 11 velocità e ruote Shimano, per un prezzo di 3.790 euro. Un setup che già solo con un eventuale (e futuro) upgrade delle ruote sale di livello.

Con una colorazione denominata Chamaleon Green Blue, la 765 Optimum la troviamo in due setup. Con la trasmissione Sram Rival AXS a 12 velocità elettromeccanica, oppure con il Campagnolo Chorus a 12 velocità meccanico. I prezzi in questo caso sono rispettivamente di 4.690 e 3.990 euro.

A chiudere la carrellata troviamo il telaio Charcoal Metallic Satin, quello della bici che abbiamo anche collaudato. E’ possibile trovarlo montato con due gruppi elettromeccanici a 12 velocità della gamma Shimano, l’Ultegra Di2 a 6.290 euro, oppure il nuovo Shimano 105 Di2 a 5.390 euro. In entrambi i casi le ruote sono le Look R38D in carbonio a profilo medio (appunti 38 millimetri), con cerchio dal canale interno di 19,3 millimetri, una tipologia che ben si adatta ad un utilizzo granfondistico e realizzate in collaborazione con Corima che peraltro firma anche i mozzi.

Altrimenti, per chi vuole allestirselo da solo il kit telaio è comunque disponibile, in una colorazione grigia argentata con grafica rossa, a 2.150 euro.

Grande confidenza di guida

Lo avevamo accennato in apertura, la prova su strada ce ne ha dato la dimostrazione. La Look 765 Optimum è una macina chilometri di razza, prestazionale e relativamente leggera dato che alla bilancia (pedali compresi e nell’allestimento da noi ricevuto) pesa 8 chilogrammi. Dunque perfetta per un uso granfondistico.

Sicuramente fa della comodità e della confidenza di guida il suo punto forte. In tal senso giocano un ruolo fondamentale gli elementi maggiormente caratterizzanti dell’avantreno, che sono l’angolo molto aperto e il rake della forcella di 50 millimetri. Le coperture Hutchinson da 30 millimetri di sezione fornite di serie aggiungono ulteriore fluidità sulle strade che d’inverno, spesso, sono tutt’altro che perfette.

In generale ci sentiamo di consigliarla a chi cerca una valida alternativa a mezzi più spiccatamente “race” anche come assetto, che mira alla massima comodità senza per questo rinunciare alla brillantezza e alla reattività che, storicamente, le biciclette Look hanno sempre garantito.

Per maggiori dettagli vi rimandiamo al numero di Cicloturismo di gennaio in edicola, dove troverete il collaudo completo.

Per maggiori informazioni:
www.lookcycle.com