Abbiamo parlato nei giorni scorsi della decisione del Comune di Bologna di introdurre il limite generalizzato di 30 km/h sulle strade a partire dal giugno 2023. Può sembrare complicato, quasi impossibile, ma lo fanno già diverse città in tutta Europa, e decisamente più grandi di Bologna, con ottimi risultati. D’altra parte, a qualcosa bisogna rinunciare: e il problema dei morti sulle strade non può più aspettare.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha dedicato il decennio 2021-2030 al tema della sicurezza stradale, sostiene che le «città 30» avranno un’importanza fondamentale nella riduzione del numero di morti e feriti dovuto a incidenti di traffico e nel raggiungimento di alcuni obiettivi di Sostenibilità per il 2030.
Gli studi condotti negli ultimi decenni in città come Graz, Londra, New York e Toronto hanno mostrato che i limiti di velocità di 30 km/h hanno prodotto riduzioni – spesso significative – degli incidenti stradali, delle lesioni e dei decessi. Nelle «città 30» non soltanto gli incidenti sono meno e meno dannosi ma sono incentivati anche gli spostamenti a piedi e in bicicletta.
Le stime dell’OMS:
L’OMS stima così di salvare almeno 25.000 vite umane da qui al 2035. Graz, Londra, New York e Toronto sono solo alcuni casi di città che applicano un limite generalizzato di 30 km/h nelle strade urbane, 20 km/h in quelle a senso unico, pedonalizzazione nei centri storici e 50 km/h solo per vie principali a doppia corsia per senso di marcia.
Ma ecco i risultati caso per caso:
Francia – Si è registrata una riduzione della mortalità del 70% nelle città dove si adotta il limite: Grenoble, Lille (che ha visto crescere del 55% i ciclisti negli ultimi 4 anni), Nantes, Parigi, Nizza, Montpellier e altre 200 città medie e piccole.
Scozia – Dall’introduzione della Zona 20mph (20 miglia all’ora sono 32 kmh) a Edimburgo si è registrato un -40% di incidenti, e di minor gravità, oltre a un -33% in quanto a vittime.
Belgio – A Bruxelles la velocità ridotta non ha portato alterazioni dei tempi di percorrenza, anzi, in alcuni casi ci sono stati lievi miglioramenti grazie a una maggiore fluidità del traffico. Gli incidenti e i danni da incidenti sono calati dal 20 al 25%.