Prosecco Cycling 2022, Stefani lancia lo sprint a un weekend spaziale: «Il nostro è un evento unico»

Un passaggio tra i vigneti alla Prosecco Cycling, in una foto d'archivio
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La Prosecco Cycling 2022 è una delle più belle realtà del panorama granfondistico nazionale. Una prova innovativa, coraggiosa, che ha saputo sposare un format diverso e lo ha fatto molti anni fa, quando nessuno ci credeva. Un tracciato unico, salite cronometrate, tanto divertimento e un territorio patrimonio Unesco. Su quicicloturismo, abbiamo fatto due chiacchiere con l’organizzatore, Massimo Stefani, per capire quali sono i segreti di questa prova…

– Meno di una settimana alla Prosecco Cycling: come procedono le iscrizioni?

– Direi molto bene, un record dopo la pandemia. I numeri sono incoraggianti, sfioreremo i duemila iscritti. Numeri davvero importanti se si pensa che la Prosecco Cycling non fa parte di alcun circuito, salvo il “Prestigio” di Cicloturismo che ben rispecchia la filosofia dell’evento. Abbiamo lavorato su un format innovativo, decisamente diverso e la cosa viene molto apprezzata dagli appassionati.

– Siete stati tra i primi a lanciare il format del percorso con le salite cronometrate. Può essere il futuro per tutti gli eventi amatoriali?

Potrebbe essere una valida alternativa, ma è bene che ogni organizzatore scelga la cosa migliore da fare.

– La Prosecco compie 19 anni ed è un esempio nel mondo…

Siamo cresciuti molto e non solo per merito del sottoscritto, ma grazie e soprattutto ad un importante lavoro di squadra insieme a professionisti e collaboratori che durante l’anno prestano gran parte del loro tempo e lavoro per la Prosecco Cycling. In 19 anni abbiamo fatto pedalare 45 mila appassionati da 35 Nazioni, siamo partiti quando nessuno ancora parlava di turismo né di cicloturismo tra le colline del Prosecco.

– Un successo ottenuto anche grazie a un grande team…

Mi preme ricordare il grande contributo negli anni da parte delle Associazioni di volontariato, Protezione Civile, gruppi Alpini, scuole e tanti amici, per un totale di oltre 1.100 persone impegnate nell’organizzazione. Non per ultimo il rapporto con gli enti, i comuni, i sindaci e le Polizie Locali, la cui collaborazione è cresciuta negli anni.

– A proposito di team, uno dei vostri punti di forza è stato proprio puntare sulle squadre. Come è nata l’idea delle classifiche per i team?

È stata una scelta fatta diversi anni fa, sulla base di quello che sarebbe stato il mercato attuale.

– Quest’anno ci sarà un evento gravel, giusto?

Esattamente, una piccola novità che va ad arricchire l’offerta della Prosecco Cycling e tutto si svolge lo stesso giorno. La gravel non è più una moda, ma è già un vero e proprio fenomeno come la bicicletta a pedalata assistita. Siamo stati i primi in Italia a rendere possibile la partecipazione anche con l’elettrica, come abbiamo lanciato, già da quest’anno, la possibilità di rendere il chip facoltativo: i partecipanti potranno scegliere se guardare il cronometro ed entrare a far parte delle classifiche, oppure se godersi maggiormente il panorama pedalando per 100 chilometri in un percorso chiuso al traffico.

– La prosecco vuole anche essere sempre più “green”?

Stiamo lavorando da anni per diventare un evento sostenibile al 100 per cento.

– Ci spieghi…

Non vuol dire solo utilizzare materiale biodegradabile al posto della plastica, ma effettuare annualmente un vero e proprio bilancio ambientale che, in poche parole, considera ogni aspetto dell’impresa: dal cibo a chilometri zero o rigorosamente del territorio italiano, la cui provenienza deve essere certificata come sostenibile e/o biologica, l’utilizzo di energie rinnovabili per le attività correnti, la gestione del magazzino, degli uffici e degli imballaggi, i mezzi di trasporto utilizzati sino al prediligere dei fornitori la cui “missione” verso l’ambiente vada nella nostra direzione.

– L’evento è diventato internazionale anche grazie ai rapporti con i grandi player mondiali del settore?

Abbiamo investito molto sull’estero e oggi il 25 per cento degli iscritti sono stranieri. Questo ci fa ben sperare per il futuro. Grazie al legame con TD Boro Bike Tour New York, 32 mila partecipanti, e la Cape Town Cycle Tour, il più grande evento cicloamatoriale con 35 mila partecipanti, siamo riusciti ad espandere la nostra comunicazione in maniera davvero importante, con un grande ritorno d’immagine per la Prosecco Cycling e per tutto il territorio. Questi organizzatori che rivestono ruoli manageriali di alto livello, non sono mai stati tra le nostre colline né conoscono l’area e tra pochi giorni si recheranno a Valdobbiadene per partecipare alla Prosecco Cycling. Talvolta abbiamo la presunzione od il presentimento che ci conoscano ovunque, il mondo è molto grande, e in realtà siamo piuttosto distanti da questo miraggio.

– Con il Sindaco Fregonese avete fatto diverse trasferte all’estero per promuovere l’iniziativa?

– Siamo stati a New York per il TD Boro Bike Tour e in Svezia per la Vätterundan. Il Sindaco è stato eccezionale, ha capito subito l’importanza di quello che stiamo facendo e ha voluto verificare di persona. Questo significa avere grande rispetto per l’organizzazione, badare alle cose concrete e massima attenzione verso il territorio e la comunità che rappresenta.

– Come avete contattato queste organizzazioni?

Con grande impegno e caparbietà abbiamo proposto loro un progetto legato alla sostenibilità ambientale degli eventi cicloamatoriali più importanti e partecipati al mondo, con l’obbiettivo di sostenere e promuove la mobilità green utilizzando la bicicletta come mezzo di trasporto e non solo, oltre che trasferire dei concetti positivi verso l’ambiente ed educare i partecipanti ad un comportamento sostenibile. Siamo consapevoli che la Prosecco Cycling non fa parte degli eventi più importanti e partecipati al mondo, che si contano nelle dita di una mano, ma lo diventa grazie a questo approccio sostenibile e alla qualità organizzativa, senza dover considerare solo i numeri dei partecipanti iscritti.

– Con questi organizzatori sottoscriverete un protocollo d’intesa sulla sostenibilità?

La parola sostenibilità viene spesso usata impropriamente. In questo caso il progetto ha un peso specifico! Siamo partiti tracciando delle linee guida e ogni organizzazione ha poi elaborato un bilancio ambientale piuttosto articolato, come normalmente succede in ogni azienda per il bilancio economico, finanziario e patrimoniale. Abbiamo praticamente aggiunto un nuovo adempimento, senza che ci sia chiesto da nessuno, ma che prima o poi verrà a far parte della vita di ogni impresa. È la prima volta al mondo che organizzatori di eventi sportivi di massa si incontrano per sottoscrivere un accordo di questo tipo.

– Cosa contraddistingue la Prosecco Cycling dagli altri eventi del genere?

Il cuore. E poi, senza voler sembrare arrogante, non ci sono altri eventi di questo genere. La Prosecco Cycling 2022 è unica.

– Come vede il movimento ciclistico e il mondo delle Gran Fondo?

In Italia abbiamo circa 35 milioni di appassionati della bici, 10 mila aziende che lavorano in ambito sportivo e 74 mila società sportive, numeri davvero importanti, e il ciclismo è al terzo posto come attività sportiva praticata in Italia. Se pensiamo a queste cifre e guardiamo i partecipanti alle granfondo, direi che siamo molto al di sotto del potenziale. Perché? Sono certo ci sia un concetto negativo verso queste manifestazioni e che non passino come una cosa di gran moda e assolutamente da fare.

– Ma la Prosecco Cycling 2022 non è una Gran Fondo?

Sì, è un’altra cosa! Dieci anni fa abbiamo optato per un unico percorso e stravolto totalmente l’idea delle classifiche. Il format della Prosecco Cycling 2022 è davvero particolare e gli appassionati lo hanno capito. Alla Prosecco Cycling si respira inoltre un grande clima di festa, certamente non comune.