Un “Dogma” è un principio inconfutabile, che non necessita di essere dimostrato, perché riconosciuto da tutti. E, in fondo, il suo significato ciclistico non fa eccezione. Ecco su Cicloturismo il collaudo della nuova bici di casa Pinarello per il 2022, la Pinarello Dogma F. Si ispira alla F12 e ne perfeziona linee e prestazioni. Scende il peso, aumenta la rigidità, addirittura del 12 per cento sul movimento centrale. Come tutta la serie “F” ogni dettaglio cerca la massima resa aerodinamica senza tralasciare guidabilità e comfort. Fate un salto in sella con noi e scopritela con il nostro Daniele Simonetti!
Pinarello Dogma F: il collaudo su Cicloturismo
In principio era il magnesio: con questo metallo è nato il primo Dogma di Pinarello, ormai quasi vent’anni fa. Poi l’evoluzione della specie ha parlato con la fibra di carbonio. La rivoluzione nelle forme c’è stata con il Dogma F8, poi ulteriormente perfezionato con i successivi modelli, F10 e F12. Fino ad arrivare alla “F“, un’opera d’arte che abbiamo avuto la fortuna di provare durante la Gran Fondo Pinarello, per apprezzarne tutte le reazioni e i cambiamenti, tanti, rispetto alla sua sorella minore.
Un po’ di numeri
Ben 265 grammi risparmiati sul kit telaio completo in una taglia 53, che si traducono anche nel 12 per cento di rigidità in più sulla scatola del movimento centrale e in un vantaggio aerodinamico che arriva al 4,8 per cento rispetto alla F12 (nella versione disc). I watt “salvati” sono 1,3 a 40 orari, addirittura 2,6 a 50 all’ora. Le forme dei due telai possono sembrare molto simili, ma soltanto all’apparenza. Guardando da vicino la F e la F12 si capisce come la prima ha davvero pochissimi punti in comune con l’altra. «Incredibilmente, l’unica parte invariata – ci ha spiegato Fausto Pinarello – sono i forcellini posteriori». La base di partenza è stato l’alloggio della batteria. Lavorando sull’aspetto aerodinamico, la prima decisione è stata quella di rastremare il piantone. Resta ovviamente una bici asimmetrica, in pieno stile Pinarello, in grado di compensare al meglio la spinta sui pedali e le torsioni. Se dovessimo scegliere il terreno di caccia ideale per la “F”, sceglieremmo la salita. Confortevole nella guida, ma sa essere esigente se si spinge a fondo, quindi necessita un po’ di mano, soprattutto se volete portarla al limite. E giocando con il suo nome, è un gioiello che in fondo non ha bisogno di tante spiegazioni. Per questo si chiama Dogma.