Gara sospesa per sospetto motorino: ma i regolamenti hanno ancora grosse lacune

Controlli alle bici prima di una corsa professionistica
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Se è vero che il caldo da alla testa, giovedì scorso a Lurago d’Erba in provincia di Como, le temperature devono essere state veramente alte. La gara riservata ai Gentlemen (50/59) anni è stata annullata mentre era ancora in corso, per manifesta superiorità di un atleta che con evidente disinvoltura si è dato alla fuga di giornata probabilmente con una bici munita di motorino. I suoi inseguitori che pur impegnandosi non hanno potuto colmare il gap accumulato, davanti l’evidenza si sono rialzati protestando.

La bici come bene personale: un buco regolamentare che non permette di punire chi ha il motorino

Il direttore di corsa, a quel punto ha colto l’occasione di qualche caduta per bloccare la corsa, anche perché l’ambulanza è impegnata a soccorrere chi si era fatto male. Al signore (che per privacy non citeremo) è stato chiesto di far vedere la bicicletta per verificare la presenza del motorino. Lui in un primo momento acconsente ma poi carica la bici in auto e se ne va. Tuttavia il mezzo che è considerato come “Bene personale” non è obbligatorio mostrarlo ai giudici se non in forma volontaria. Una lacuna regolamentare nell’ambiente amatoriale che con l’avvento delle bici a pedalata assistita meriterebbe di essere corretta definitivamente. Anche perchè, casi come quello di Lurago d’Erba sono sempre più frequenti e mai impuniti. La gara infine è ripartita senza l’atleta truccato, in una giornata di sport comunque rovinata…