Gran Fondo Sestriere-Finestre, Capella e lo sterrato del “mito Froome”: «Qui da tutta Europa per fare un’impresa»

La Gran Fondo Sestriere-Finestre sulle strade mitiche, consacrate dall'impresa di Chris Froome al Giro d'Italia del 2018
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Il 25 maggio 2018 il mondo ha scoperto la magia del Colle delle Finestre. Serviva un’azione pazza e meravigliosa, inventata e non programmata, storica e moderna come quella di Chris Froome per consegnare al Colle delle Finestre le chiavi della leggenda e ribaltare il Giro d’Italia. La Gran Fondo Sestriere-Finestre, prova del Prestigio Cicloturismo organizzata da Alessandro Capella è giovane e ribolle di entusiasmo, come gli studenti che partono per l’Erasmus e al terzo anno dell’Università del grande ciclismo si mette in gioco con diverse novità e lo spirito internazionale che la contraddistingue ogni edizione di più.

Gran Fondo Sestriere-Finestre, il punto di Capella

Si parte dal primo pilastro, il giorno della gara: «Il 18 luglio è una data più serena e tranquilla, che ci consente di programmare con maggior serenità l’evento. L’obiettivo dell’Italia è quello di raggiungere un numero di vaccinazioni importanti entro luglio. Noi siamo in calendario proprio in quel periodo e contiamo di fare la gara in una situazione molto più ridotta e confortevole. Ci stiamo organizzando per rispettare pienamente i requisiti e i protocolli di sicurezza. Tornare a una normalità senza mettere a rischio la sicurezza degli atleti. Abbiamo limitato gli eventi collaterali per concentrarci su una gestione molto più attenta della gara».

«Vogliamo assolutamente fare una gara all’altezza e confermiamo il nostro gadget, la nostra maglia da ciclismo non di primo prezzo, ma di buonissimo livello già disegnata e che storicamente, anche se siamo una gara giovane, ha avuto sempre un gadget di qualità. Abbiamo due edizioni di vita alle spalle, abbiamo tanta voglia di imparare e di migliorarci. Non abbiamo intenzione di organizzare una gara di transizione, ma un’edizione vera e propria. L’evento gravel del sabato non lo faremo, ma ciò nulla toglie che l’evento-clou della domenica, lo spettacolo del Colle delle Finestre deve essere assolutamente all’altezza degli anni passati. Siamo un Comitato Organizzatore giovane che ha spirito autocritico e vuole crescere».

La maglia si conferma oggetto del desiderio dei partecipanti: «In questo momento, per paradosso il maggior interesse proporzionalmente è dalla parte straniera e riceviamo iscrizioni per la maggior parte da atleti stranieri. Un percorso che ci permette di diventare internazionali, non solo perché partono quattro stranieri, ma perché desta interesse all’Estero ed è un percorso che si sta sviluppando naturalmente. Il fascino del Colle delle Finestre rilanciato nel 2018 dall’impresa di Chris Froome è importantissimo e grande: è una salita relativamente nuova, rispetto a quelle che non posso mancare nel palmarés di un ciclista come lo Stelvio o lo Zoncolan o il Mont Ventoux che hanno fatto la storia e che un ciclista nella vita deve affrontare almeno una volta. Il Colle delle Finestre è stato scoperto nel 2015 grazie al Giro d’Italia e in pochissimi lo hanno pedalato ed è una risorsa che ha ancora tantissimo da dare. Molti vogliono venire a provare questo Colle, lavoriamo per costruire una Gran Fondo internazionale di un certo livello. Non posso pensare di raggiungere Gran Fondo che hanno venti, trent’anni di storia alle spalle, ma posso pensare di farlo nel tempo. Sta a noi supportare questa crescita a livello internazionale e italiano che grazie al Prestigio è avvenuto già nel 2019. Il Sestriere e il Finestre per gli atleti stranieri rappresenta un obiettivo agonistico e atletico importante».

Il tocco d’internazionalità e la vocazione europea accresce senza confini: «Pochi francesi, c’è uno sciovinismo perché i francesi non corrono in Italia. Arrivano molto dal Nord Europa: Germania, Olanda e Belgio dove il ciclismo è sentito in maniera particolare e qualcuno anche dall’Inghilterra. Le strade sterrate sono le nuove frontiere del ciclismo, come per la gara di Siena. Ci sono dei pionieri che stanno riscoprendo queste caratteristiche. Noi abbiamo uno sterrato molto impegnativo, difficile e complesso che molto spesso mettiamo a posto con rullaggio perché non rimane perfetto, tutt’altro. Una salita che ha tutti i contenuti delle grandi salite del mondo. Fare il Colle delle Finestre di per se vale una Gran Fondo».